Arriva “La Tempesta” il 4 aprile (ore 21) al Teatro Moderno di Grosseto e il 5 aprile (ore 21) e 6 aprile (ore 17) aprile al Teatro Verdi di Pisa, ma non porta distruzione bensì tutta la magia del teatro firmato dal genio William Shakespeare.
Nuove suggestioni in un finale inedito Il palco dei due teatri toscani sarà solcato dalla Popular Shakespare Company, diretta da Valerio Binasco (pluripremiato attore e regista), che anche quest’anno mette in scena un classico del più grande drammaturgo inglese. “La Tempesta” venne scritta nella sua ultima fase creativa di Shakespeare, quella in cui tirò le somme facendo i conti con la mitologia e la sacralità. Sebbene sia un’opera impenetrabile, lo spettacolo risulta ben strutturato, i virtuosismi vengono volutamente eliminati per lasciar spazio all’essenza del messaggio; momenti di tesa riflessione si fondono ad attimi di comicità, con un finale diverso dall’originale che offrirà nuove suggestioni. Non è facile approcciarsi ad un opera così complessa, è quasi impossibile capirne il senso; anzi forse ognuno di noi ne può trarre l’insegnamento più giusto per se stesso. Ma questo è Shakespeare: un compare che sa raccontare l’inspiegabile, un fratello che ti guida attraverso le tarme dell’umanità facendoti capire che vince chi si arrende, un amico di viaggio, come quello che intraprendono i personaggi dell’opera, che capì la contemporaneità quattrocento anni fa.