E' fallito il primo vero tentativo di sgombero delle bancarelle intorno al Duomo di Pisa. Dopo una lunga trattativa condotta da personale della Digos su una piattaforma aerea con gli ambulanti che si trovano sul tetto delle attività commerciali, gli agenti hanno afferrato due di loro tentando di trascinarli via, ma uno di essi ha lamentato di essere disabile e si è messo a gridare e la polizia ha desistito.

Momenti di tensione A terra, intanto, una parente dell'uomo ha accusato un malore e si sono vissuti momenti di forte tensione perché l'ambulanza ha faticato a raggiungere la piazza, che ormai risulta completamente blindata. Dal lato di piazza Manin i cancelli sono sprangati, mentre dal lato opposto di piazza dell'Arcivescovado un contingente di polizia e carabinieri devia i pedoni in un'altra area della piazza dei Miracoli. Un cordone di polizia e carabinieri in tenuta antisommossa è invece schierato a protezione della recinzione al di là della quale si trovano le bancarelle e una ventina di commercianti assistiti dai vertici locali di Confcommercio e Confesercenti, mentre al di fuori decine di parenti e amici e altri manifestanti scandiscono slogan contro il Comune e le forze dell'ordine. Alcuni consiglieri di minoranza delle liste Noi Adesso Pisa, Una città in comune-Prc e Movimento 5 Stelle hanno fatto visita agli ambulanti esprimendo loro solidarietà.

5 denunciati Cinque persone sono state denunciate dalla polizia per resistenza a pubblico ufficiale e danneggiamento durante le fasi di sgombero. Lo rende noto la questura pisana. «Un gruppo di operatori commerciali – spiega una nota – sostenuto da familiari e amici ha pesantemente intralciato le operazioni preliminari di accesso all'area ostacolando le forze dell'ordine nell'esecuzione dei lavori. Cinque di loro, responsabili di sono stati deferiti dalla Digos alla locale Procura della Repubblica. Maggiori i costi determinati dall'indebito rallentamento imposto alle maestranze impiegate, dettagliatamente documentato dalla polizia scientifica. La professionalità e l'equilibrio delle forze dell'ordine, dirette dal vicario del questore Fabio Cilona ha scongiurato che la situazione degenerasse ulteriormente».

Il tentativo di sgombero Le operazioni di sgombero delle bancarelle erano cominciate questa mattina. Un imponente servizio d'ordine di polizia, carabinieri, guardia di finanza e vigili urbani era presente a protezione degli operai del Comune che avevano anche “schermato” con un telo la recinzione metallica che isola la zona dove si trovano i banchi. Telo che è stato poi tolto da persone che si trovano al di fuori dell'area dello sgombero – parenti e amici dei commercianti e altri cittadini – per poter seguire le operazioni. All'interno della zona dei banchi erano presenti circa 20 commercianti assistiti dai vertici locali di Confcommercio e Confesercenti, i proprietari delle bancarelle opporranno resistenza passiva al trasloco delle attività commerciali. E' saltata infatti anche l'ultima trattativa avviata per scongiurare lo sgombero con la forza pubblica: il Comune non ha accolto le richieste degli ambulanti di collocare provvisoriamente le bancarelle nella vicina piazza Manin, adiacente a piazza dei Miracoli, almeno fino a quando non sarà definito il bando pubblico da parte dell'Azienda ospedaliera per la vendita di una porzione dell'ex ospedale Santa Chiara da destinare ad area commerciale e che gli stessi commercianti sono disposti ad acquistare investendo una cifra intorno ai 10 milioni di euro. Gli ambulanti hanno anche esposto striscioni contro il Comune e uno di loro ha accusato un malore. La situazione è' tesa, ma al momento non ci sono stati disordini.

Richiesta in ritardo La richiesta di collocare le bancarelle è arrivata solo sabato scorso e dunque troppo tardi per evitare lo sgombero delle attività commerciali. Arriva direttamente dal Comune la precisazione secondo cui «Sabato scorso i rappresentanti di Ascom e Confesercenti hanno consegnato a mano al sindaco Marco Filippeschi la richiesta (fatta per la prima volta) di verificare le possibilità che il trasferimento avvenga in piazza Manin e piazza dell'Arcivescovado. Il Sindaco ha detto che quella era una richiesta da prendere in esame (quindi nessuna contrarietà), ma che, anche per evidenti motivi di tempo, non era possibile esaminarla con gli altri enti interessati in due giorni. E che comunque, l'esame della richiesta poteva essere presa in considerazione, solo dopo che lo spostamento di piazza Duomo fosse avvenuto nei tempi decisi».

Foto Pisa Today