Breve battibecco al premio internazionale Capalbio tra Vittorio Sgarbi, cui è andato il riconoscimento per il suo libro-spettacolo su Caravaggio, e il pubblico. In seguito ad una polemica sul palco con Furio Colombo, infatti, qualcuno ha gridato “ora basta” al critico d’arte il quale si è immediatamente infiammato da par suo. Ne è nato un rapido battibecco (“Cos’è la Capalbio dei radical chic che non vogliono gli extracomunitari? La prossima volta il premio datelo a vostro cugino se volete che dica quel che volete voi”) poi sapientemente gestito dalla giornalista Giovanna Pancheri.
La cerimonia del premio aveva avuto una anticipazione a Pescia Fiorentina venerdì scorso con i magistrati Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo, autori de “La tua giustizia non è la mia”, che hanno dialogato con Furio Colombo.
Altri riconoscimenti sono andati a Alberto Negri, “Il musulmano errante. Storia degli alauiti e dei misteri del Medio Oriente” (ed. Rosenberg & Sellier) Vittorio Pavoncello per “Tutte le foto del mondo tranne una” (ed. Progetto cultura), Gaia Servadio, scrittrice de “I viaggi di Dio” (ed. Feltrinelli) e Corrado Stajano, scrittore de l’ “Eredità” (ed. Il Saggiatore).
Premio Speciale per l’editoria alla Casa editrice La lepre di Alessandro Orlandi e ai suoi autori Domitilla e Marco Calamai De Mesa e Annarosa Mattei per “L’enigma d’amore nell’occidente medioevale”. Un Premio speciale per la sezione economia Filippo Caracciolo è stato consegnato a Edoardo Nesi (già Premio Strega 2011) e Guido Maria Brera per “Tutto è in frantumi e danza. L’ingranaggio celeste” (ed. La nave di Teseo). A Carlo Vellutini, giornalista dell’emittente TV9, il Premio Capalbio 2017 al Territorio per “Reti di Smeraldo” (ed. HeiMat ) un romanzo “ di vita” che ha il calcio come filo conduttore.
Foto di Enzo Russo