Una rete di sfruttamento di immigrati è stata scoperta dalla Polizia di Firenze nella Toscana interna. 11 le persone, italiane e straniere raggiunte questa mattina da un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Prato, su richiesta della Procura di Prato, competente per territorio. L’indagine si è svolta nell’ambito di un’inchiesta relativa ad un caso di caporalato nel settore edile.
Gli indagati sono indiziati, a vario titolo, dei reati di associazione per delinquere, intermediazione illecita, sfruttamento del lavoro, favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, impiego di lavoratori non in regola con le norme in materia di immigrazione e falsità ideologica in certificati commessa da persone esercenti un servizio di pubblica necessità. Nell’operazione sono coinvolte due aziende dell’edilizia con sede a Prato. Una ditta è intestata a un italiano e l’altra a due egiziani.
Manodopera straniera in condizioni di sfruttamento Le ditte secondo l’accusa, reclutavano manodopera straniera, sia immigrati con regolare permesso di soggiorno, sia irregolari, in condizioni di sfruttamento rispetto alle norme sul diritto del lavoro. Secondo le indagini della polizia manovali e muratori venivano assunti totalmente ‘a nero’, mentre altri venivano assunti con contratti per un orario inferiore al lavoro effettivamente svolto.