Reclutavano giovani donne dell’Est appena maggiorenni con la promessa di un lavoro come badante o baby sitter. In realtà appena giunte in Italia, telefonini e documenti venivano sequestrati e le ragazze erano costrette con al violenza a prostiruiesi sulla Strada provinciale 540 nel comune di Castelnuovo Berardenga, nel senese. A capo dell’organizzazione criminale tre romeni, due uomini e una donna tutti domiciliati nell’aretino, che sono stati arrestati dalla Squadra Mobile della Questura di Siena, diretta dal Vice Questore Aggiunto Sabatino Fortunato.

Ragazze in vendita I tre, die tà compresa tra i 38 e i 27 anni, avevano anche cercato di vendere ad un’organizzazione albanese, anch’essa dedita allo sfruttamento della prostituzione, tre ragazze al prezzo di 500 euro ciascuna, ma la "compravendita"  non era poi andata a buon fine perché le ragazze non erano mai state costrette a prostituirsi e quindi risultavano poco docili a lavorare su strada. Proprio una delle tre ragazze si è ribellata, riuscendo a fuggire e trovando ospitalità in una casa famiglia fiorentina prima di rientrare in Romania. Gli inquirenti hanno anche scoperto che a portare le ragazze in Italia era l’unica donna del gruppo, una romena di 27 anni che lavorava nella provincia di Arezzo come badante in nero. La donna riusciva a sfruttare la sua rete di conoscenze nel Paese di origine e a conquistare la fiducia delle giovani e delle loro famiglie con la promessa di prospettive vantaggiose in Italia. Le indagini sono state coordinate dalla Procura distrettuale di Firenze, I reati contestati sono tratta di persone, aggravata e continuata in concorso, riduzione in schiavitù e induzione, sfruttamento e favoreggiamento aggravato della prostituzione. I due uomini si trovano nel carcere di Arezzo, mentre la donna è nella Casa Circondariale di Sollicciano a Firenze, tutti a disposizione dell’autorità giudiziaria.