Poche ore e per Napoli e Fiorentina sarà terminata la lunga pausa, durata esattamente due settimane, caduta fra la settima e l’ottava giornata del girone di andata in virtù degli impegni delle nazionali, nel vecchio continente per le qualificazioni valide per ‘Euro 2016’, mentre in Sudamerica per le prossime qualificazioni al mondiale di ‘Russia 2018’. Una pausa che ha lasciato qualche acciacco sui giocatori delle due formazioni, viola e azzurra, derivanti dalle rappresentative nazionali, e non poche polemiche visto che l’attaccante croato Kalinic è stato definito dal suo stesso c.t. croato stanco ed infortunato, mentre dopo un presunto k.o. di grave entità, il fantasista Lorenzo Insigne ha lasciato il ritiro della Nazionale italiana di Coverciano, recuperando a tempo di record proprio per la sfida alla Fiorentina.
La vigilia viola Non buone notizie insomma in casa gigliata, con l’umore a mille per il primato prima conquistato e poi difeso contro l’Atalanta, cui aggiungere i ritardi nel ritorno dal Sudamerica di Mati Fernandez e Roncaglia, che faranno presentare quest’ultimi due giocatori solo a poche ore dal fischio di inizio del match del San Paolo. Non una partita qualsiasi per Manuel Pasqual e compagni visto che la sfida sarà a quel Napoli tornato a mille nelle prime posizioni di classifica dopo il 4 a 0 a San Siro contro il Milan. Sulle panchina super sfida fra il tecnico sorpresa di questo inizio stagione, Paulo Sousa, che sta traghettando la barca viola verso porti che sembravano impossibili da raggiungere, e Maurizio Sarri, quello che secondo pronostici dei super esperti di calcio doveva affondare come tecnico della formazione partenopea, e che invece non solo ha saputo risalire la china, ma conquistare i difficili cuori azzurri napoletani, tanto da essere ribattezzato maestro, al netto di un Diego Armando Maradona che lo aveva definito inadatto alla guida del Napoli.
Napoli-Fiorentina e il cuore a metà di Sarri Ma i prossimi 90’ del San Paolo saranno anche la gara fra due bravi tecnici, che amano preparare le loro partite nei minimi dettagli, con Maurizio Sarri che ha anche un legame speciale con la Fiorentina. Mai diventato allenatore viola, l’ex mister dell’Empoli la scorsa stagione ha saputo bloccare i gigliati al ‘Franchi’ su un prestigioso uno a uno, rendendogli la vita durissima pure nel match di ritorno in cui allora Ilicic e soci sbancarono il ‘Castellani’. Sarri abita fra l’altro in una frazione della Toscana che si chiama Baggio, omonima del celebre campione ex gigliato (che mise a segno un gol fantastico dopo una corsa 80 metri palla al piede proprio al San Paolo di Napoli) un paese dove tutti o quasi tifano Fiorentina e dove le bandiere dei gigliati sventolano in faccia a casa dell’oggi tecnico azzurro, che quando può torna al domicilio familiare. Un paese dove ad esempio Nario Cardini, mentore di Sarri e figura che ha lanciato il tecnico ex Empoli nei primi anni 2000, racconta: «In estate ho sentito Maurizio quando era stato accostato al Milan, mi ha detto che era stato avvicinato da un procuratore ma niente di più. La sua ambizione massima è sempre stata quella di allenare la Fiorentina. È da sempre tifoso viola e posso tranquillamente dire che avrebbe allenato volentieri la Fiorentina. So anche che qualcosa c’è stato, qualche contatto in estate ma poi non si è concretizzato alla fine». Domenica per Sarri la sfida da avversario a parte del suo cuore visto che è nato a Napoli, cresciuto nel quartiere Bagnoli, ma fin da piccolo si è trasferito a Figline Valdarno. Insomma Napoli-Fiorentina ha tutti gli ingredienti per diventare una buonissima partita da gustare, come una pizza, quella che Sarri fa mangiare ai suoi giocatori nel dopo gara perché secondo l’oggi tecnico partenopeo consente un recupero più veloce delle energie consumate sul campo da calcio.