Alla fine the last call, l’ultima chiamata è arrivata.
La Regione Toscana ha deciso di spendere 200 mila euro per una campagna di comunicazione turistica incentrata sulle vacanze al mare nel mese di settembre (leggi) cercando così di alleviare i danni economici provocati da una estate che non c’è stata a strutture ricettive, stabilimenti balneari, negozi e locali di divertimento.
Come ha dichiarato l’assessore regionale al turismo Sara Nocentini, la campagna sarà avviata dal 10 settembre ed il primo obiettivo sarà l’ambito regionale «dato che i toscani hanno per ovvia vicinanza, più facilità di raggiungere la costa e di soggiornarvi». Ma la campagna si rivolge al contempo a un pubblico nazionale che unisce alla passione per la Toscana la possibilità di raggiungerla con facilità e quindi sarà estesa anche Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna e Lazio.
Come esperti ed operatori hanno già detto, da un punto di vista tecnico è una campagna sbagliata – perché non si promuove settembre a partire dal 10 dello stesso mese – ed è lecito pensare che sulla scelta di spendere 200 mila euro, cifra non trascurabile di questi tempi, abbia pesato anche il fatto che il presidente Enrico Rossi sia già in piena campagna elettorale per un secondo mandato (a marzo 2015 si vota).
Ma, nonostante tutti i dubbi di merito, voglio avere la fiducia e la curiosità di andare a vedere se questa campagna di comunicazione darà qualche risultato positivo.
Ecco, questo mi sembra il punto più importante: misurare l’efficacia ed i risultati di questa azione. Che non dipendono solo dalla Regione Toscana, naturalmente, ma anche dalla collaborazione degli operatori e dei territori. Perché quello di andare a vedere il ritorno concreto – in termini di arrivi e presenze – è una cosa che non sempre viene fatta, ed è invece un punto fondamentale.
Per capire se si è lavorato bene (lo ripeto: tutti insieme) e per progettare al meglio il prossimo passo, senza lasciarsi andare alla improvvisazione, all’emergenza o alle mode del momento.