Una collezione di foto (“Collezione Ataf disservizio”) tra cui il “ritardo”, la “coda”, “l’ingorgo” e “l’autobus bloccato causa sosta selvaggia”. E’ quella mostrata questa mattina a Firenze in occasione «di Pitti Immagine Uomo dalla Rsu di Ataf Gestioni (azienda dei trasporti fiorentina). «Chiediamo all’azienda risposte concrete, già a partire dell’incontro che avremo il 16 gennaio, sulle questioni della sicurezza sul lavoro, delle condizioni di lavoro e circa la soluzione del problema dei circa 200 lavoratori in distacco da Busitalia che lavorano in Ataf – dichiara Michele Lulurgas (Filt Cgil e membro Rsu Ataf) – devono avere gli stessi diritti di tutti gli altri. Al Comune chiediamo di migliorare la viabilità e le modalità di trasporto pubblico, con un controllo ferreo sulla sosta selvaggia».
Ritardi, corse saltate, nervosismo «Stilisti di questa collezione senza tempo – si legge in una nota di Cgil Toscana – sono ATAF Gestioni e Comune di Firenze: la dirigenza di ATAF infatti ha lanciato, da quando si è insediata, il proprio stile inconfondibile contraddistinto da tempi di percorrenza improponibili, che causano a cascata ritardi su ritardi, corse saltate, nervosismo della gente che si riflette su aggressioni verbali e fisiche al personale al volante e di verifica, e rincara il tutto con la mancanza di sicurezza, dovuta alla scarsa protezione del posto guida su alcune vetture e al mancato funzionamento dei sistemi di video sorveglianza ed allarme. Inconfondibile – si legge ancora – anche l’apporto del Comune di Firenze per la realizzazione di queste stupende opere: la viabilità peggiora giorno dopo giorno, di corsie preferenziali nemmeno l’ombra, si sono viste scelte totalmente in direzione opposta dalla tutela del servizio di bus, che invece di essere agevolato per una buona adduzione alla tramvia è costretto a rimanere bloccato in coda con tutte le altre auto. Il risultato di tutto questo è sotto gli occhi di tutti: giorno dopo giorno il servizio peggiora costantemente con la dirigenza aziendale che pensa solo al profitto, esasperando i lavoratori, disorientati e divisi anche tra loro dall’applicazione di due contratti diversi, il Comune manca nell’agevolare il servizio, e la cittadinanza ormai non può più contare su un servizio di bus puntuale, capillare ed affidabile, come l’ATAF dei bei tempi».