Tutti lì, 15 squadre in dieci punti e tutte con il sogno della Serie A nella testa. Dall’Empoli secondo a quota 50 punti fino a Carpi, Varese e Brescia (nella metà di destra della classifica) si staglia tutta la serie cadetta, che dopo il turno infrasettimanale ha confermato ancor di più l’equilibrio tante volte narrato. Parlando delle toscane sorride il Siena, pari a Palermo, mentre non fa altrettanto l’Empoli sconfitto a Varese.
Qui Empoli Partiamo dagli azzurri e da una rincorsa al primo posto che (seppure a parole Sarri non aveva mai dichiarato di farla) sembra ormai conclusa con il Palermo a +10 e lanciato verso la vittoria del campionato. Adesso urge guardarsi dietro, le avversarie sono veramente ad un passo il vantaggio da amministrare è davvero ridotto al lumicino. La sconfitta di Varese è un colpo inaspettato, con un’Empoli che torna sconfitto dalla Lombardia e non dà seguito alla bella e rotonda vittoria di sabato scorso sulla Reggina. La prestazione degli azzurri non sarebbe stata neppure negativa, ma in una gara come quella dell’Ossola sono stati gli episodi a decidere: da una parte la traversa di Maccarone, dall’altra la rete di Odumadi che ha fatto sì che a vincere fossero i lombardi. Una sconfitta che, come detto, fa allontanare il Palermo, ma soprattutto porta tutte le inseguitrici a stretta distanza (le terze sono ad un solo punto) e con ancora tante gare da giocare tutto può davvero succedere. Serve quindi tornare a correre, badare più al concreto e cominciare far punti con continuità. Sabato arriva la Juve Stabia, fanalino di coda, e i tre punti sono un diktat. Non ci sarà Mario Rui squalificato, per il resto Sarri valuterà le condizioni dei suoi anche in virtù del terzo impegno in una settimana. Tornerà Croce, che ha scontato lo stop di tre turni e per il resto non è da escludere qualche novità. Di sicuro c’è che da sabato l’Empoli non può più regalare niente.
Qui Siena Se guardassimo solo il campo, tralasciando le penalizzazioni, saremmo a narrare le gesta della seconda della classe, con 53 punti, +3 sulla terza e un cammino verso la serie A molto ben avviato. Purtroppo però ci sono quei 7 punti in meno (sperando che non diventino 8) che fanno sì che la Robur sia nel gruppone generale, con un passo dentro ai playoff, un occhio teso avanti per capire quanto sia distante il secondo posto, ed uno per guardarsi le spalle e valutare chi arriva forte da dietro. La gara di Palermo è un altro mattone importante in una grandissima stagione: uscire imbattuti dal Barbera, dopo esser passati in vantaggio e aver tenuto testa alla capolista non può che essere motivo di vanto per Beretta e i suoi uomini. Il Siena adesso è lì, dopo una lunga rincorsa, si è portata in zona playoff e non la vuole lasciare. Una rosa ampia, fatta di qualità, di un mix di esperienza e gioventù molto interessante e guidata da un Beretta abile a stimolare i suoi e ad ovattarli da tutto ciò che circonda la squadra e dalle mille difficoltà economiche. Il sogno di tutti è quello di giocarsi le proprie carte, di andare a lottare per quella Serie A che fino a qualche settimana fa sembrava un miraggio o un obiettivo chissà quanto poi realmente perseguibile. E invece, sempre pensando gara dopo gara per dirla alla Beretta, il Siena è lì e vorrà dire la sua fino all’ultimo. Adesso arriva il Brescia e un mese di aprile sulla carta meno complicato del marzo che sta volgendo al termine. Partendo da sabato, quella con i lombardi sarà gara complicata, contro un avversario che arriverà al Franchi per portare a casa il più classico “punticino” e avrà come unico obiettivo quello di non far giocare la Robur. Gara sì ostica, ma questo Siena non vuol certo finire di stupire.