Cinque gare. 450 minuti e sapremo chi sarà ad accompagnare il Palermo in A e chi invece dovrà ancora sudare per giocarsi la promozione ai playoff. Le toscane sono lì e, seppur con stati d’animo completamente diversi, si apprestano a vivere da protagoniste il finale di stagione.
Rabbia Siena Strano il calcio, per non dire imponderabile: fino a qualche settimana fa il Siena di mister Beretta era lanciato, macinava punti e vittorie tanto che per alcuni poteva addirittura giocarsi la promozione diretta. Poi una flessione importante con soli 4 punti in cinque gare e quei playoff che parevano cosa fatta nuovamente tornati in discussione. Motivi? Difficile trovarne uno singolo, ma forse è più una pluralità di cause. Parlando del lato calcistico è evidente la carenza di un’attaccane vero: a gennaio via Giannetti e Paolucci, dentro Plasmati (infortunatosi subito) e Fabbrini che ha reso ben al di sotto delle aspettative e che addirittura va nelle ultime due gare va in tribuna. Peso dell’attacco su Rosseti che per quanto bravo e valido è sempre un elemento al primo anno di B. La Robur dipende da Rosina, e questo lo hanno capito anche le avversari, che al fantasista bianconero rivolgono sempre maggiori attenzioni. Ma se questo è l’aspetto legato al campo, impossibile non parlare di quello che succede fuori. Stipendi non pagati, problematiche quotidiane che si ripetono con costanza e nelle ultime settimane anche il non ritiro con ritrovo direttamente allo stadio. Il tutto in un’incertezza generale che vige fin dall’inizio della stagione e che forse ora comincia a farsi sentire sugli uomini di Beretta fin qui impermeabili a tutto. Una situazione ai limiti dell’esasperazione che ha portato alle dure contestazioni del tifo nei confronti del patron Mezzaroma (leggi), sfociate poi nel tentativo di aggressione – poi si è trattato di un attacco solo verbale – di un gruppo di tifosi che ha fatto irruzione in tribuna autorità durante il match con il Modena.
Sogno Empoli Se il Siena si infuria, Empoli ride e sogna. Secondo posto, +4 sulla coppia Latina-Crotone e un vantaggio, seppur minimo, che nel finale può valere oro. Decisivo, anche in casa azzurra, l’ultimo mese che hanno saputo reagire da grane squadra allo 0-3 subito a Bari e che per molti sembrava l’inizio di una discesa. E invece Sarri non ha fatto drammi, è tornato a vincere e a far bene (escludendo lo scivolone a Lanciano, col gol in extremis di Mammarella). Le ultime due gare, con i successi su Spezia e Brescia, sono forse la testimonianza migliore della forza dell’Empoli: 6 punti contro due squadre che arrivavano ad affrontare gli azzurri galvanizzate dia risultati precedenti, ma che sono invece tornate a casa a mani vuote. E adesso Empoli sogna, per davvero, più di quanto fatto durante tutto l’arco dell’anno quando il traguardo appariva ancora troppo lontano per poter pensare di arrivarci da vincitori. Una squadra che vince giocando bene, ma anche sapendo soffrire, sapendo far fronte alla pressione degli avversari e resistere colpo su colpo. Empoli sogna con Maccarone e Tavano che con la primavera sono nuovamente rifioriti e si sogna con quei tanti giovani che da promesse si stanno pian piano ritagliando un ruolo da protagonisti. Empoli sogna, anche se prima di svegliarsi ci sono altri 5 match.
Le ultime gare Crotone, Cesena, Novara, Cittadella e Pescara. Con la seconda e la quarta in trasferta. Eccolo il calendario degli azzurri nelle ultime cinque di campionato, che non appare certo dei più agevoli. Il prossimo turno col Crotone è di quelli da cerchiare in rosso: seconda contro terza, con la gran possibilità di mettere un solco importante (forse decisivo?) sulle terze. A seconda del risultato che uscirà dalla sfida del Castellani le 4 rimanenti assumeranno un diverso valore. Di sicuro restano due trasferte insidiose con due squadre in lotta per i rispettivi obiettivi e che non vorranno certo regalare niente all’Empoli. Ma se intanto sabato arrivassero i tre punti col Crotone tutto sarebbe ben diverso. In casa Siena, almeno sulla carta, il calendario potrebbe essere per certi versi leggermente più agevole. Pescara, Reggina, Latina, Padova e Varese, con calabresi e veneti in casa, mentre le altre in trasferta. Perché più agevole? La Reggina è virtualmente in Lega Pro e anche il Padova e, a meno di miracoli, potrebbe arrivare la Franchi con la certezza matematica della retrocessione. Le altre trasferte sono tutte insidiose, ma il Pescara di ora (anche se sabato sarà l’ultima spiaggia per Cosmi) non è quello squadrone ammirato un girone fa. Difficile a Latina, mentre l’ultima a Varese dipenderà molto dalla situazione dei lombardi. Le possibilità per fare i play off ci sono, con la possibilità di poter trarre il massimo dei due impegni casalinghi. Sempre a patto che si trovi la via del gol con un po’ più di facilità.