Non è un momento facile per la Fiorentina: il pareggio con il Genoa e la sconfitta con il Cagliari hanno rallentato la marcia dei gigliati. Se poi aggiungiamo che il Napoli ha rallentato preda dei problemi strutturali legati alla difesa ed ecco che si aggiunge in casa Viola anche il rammarico per non aver accorciato le distanze dal terzo posto. I tifosi mugugnano soprattutto per la prestazione del Sant'Elia, decisamente al di sotto delle capacità della squadra. Che ha i suoi limiti, soprattutto in difesa dove l'arrivo di Diakitè dà fiato ma non qualità, ma resta comunque pienamente in corsa per un posto Champions. Sarà importante arrivare allo scontro diretto del San Paolo con i partenopei a distanza minima e allora, in questo senso, forse alla Fiorentina conviene guardare il bicchiere mezzo pieno: un punto in due partite giocando male ma il Napoli non è scappato e dietro non si sono avvicinati. Urge, tuttavia, ritrovare quelle certezze che non sono svanite ma che, più semplicemente, sono in modalità stand by. Intanto c'è la Coppa Italia e una semifinale con l'Udinese alla portata degli uomini di Montella, che farà giocare i migliori perché giustamente si punta ad alzare un trofeo che darebbe sostanza al progetto tecnico iniziato l'anno scorso.
Catania-Livorno 3-3 A Livorno Di Carlo ha dato la sterzata che serviva. Quattro punti in due scontri diretti è un bottino di tutto rispetto ma anche qui il rammarico per i labronici non manca: tre volte in vantaggio, tre volte recuperati. E' comunque un punto pesante che regala ulteriore speranza all'ambiente: la salvezza resta lontana ma non sembra più così irraggiungibile. Da verificare l'impatto che daranno gli ultimi arrivati Mesbah e Belfodil: quest'ultimo si trova ora davanti un Emeghara che, come l'anno scorso a Siena, sembra poter dare il meglio di sè da febbraio in poi. La strada è ancora lunghissima ma quantomeno il Livorno ha ritrovato la vis pugnandi necessaria: basterà?