«Se entrano altre persone che portano il capitale va benissimo». Lo ha detto il governatore della Toscana, Enrico Rossi rispondendo ad una domanda dei giornalisti che gli hanno chiesto del possibile coinvolgimento del gruppo British still nell’operazione di salvataggio delle acciaierie Aferpi di Piombino da tempo al centro di un empasse per la mancata ricapitalizzazione economica da parte del gruppo Cevital. «Rebrab ha messo risorse importanti, come tutti sanno – ha aggiunto Rossi -. Non è andato avanti in maniera adeguata sui tempi, però se il progetto è quello di prendere le commesse, tenere aperti i laminatoi, e non impegnarsi nella costruzione del nuovo forno elettrico io sarei decisamente contrario. Sarebbe troppo facile così».
Ma come nasce la notizia legata alla British Steel? Il gruppo inglese avrebbe mandato già una settimana fa una manifestazione d’interesse inviata a Cevital e di cui sarebbe stato informato anche il Governo anche se non si sa ancora se l’interesse è per il piano complessivo con la nuova acciaieria o se è limitato ai laminatoi.
Nel frattempo si è concluso il lavoro incrociato tra il commissario straordinario Piero Nardi e il gruppo dirigente locale di Aferpi per un documento condiviso sulla prosecuzione della sorveglianza governativa per altri due anni e sugli impegni della proprietà. Documento che è stato inviato in Algeria all’attenzione dell’ad Said Benikene e che se passerà il suo esame andrà poi al ministro Carlo Calenda. Il Governo nel frattempo sta pensando ad una modifica della Legge Marzano che potrebbe coinvolgere il caso Piombino, e che nelle intenzioni verrà presentata sotto forma di emendamento alla manovrina economica in discussione al Senato. La modifica, che segue la recente aggiudicazione dell’Ilva di Taranto alla cordata guidata da Arcelor Mittal, prevede che l’amministrazione straordinaria possa riprendersi l’azienda ceduta se l’imprenditore a cui è stata affidata dovesse essere inadempiente rispetto agli investimenti industriali e occupazionali concordati e per i quali si è impegnato.
«È un intervento che stiamo facendo guardando anche al piano di rilancio di Piombino – ha spiegato la viceministra Teresa Bellanova –. Queste operazioni devono servire alla ripresa produttiva, al rilancio delle imprese e alla tutela dei posti di lavoro».