Una settimana fa la tifoseria del Pisa scendeva in piazza per chiedere chiarezza sul futuro del club nerazzurro toscano in mezzo ad un guado nella trattativa per il possibile passaggio della proprietà con difficoltà dell’offerente per acquisire la società, la famiglia Corrado, nel dialogare con i venditori, la famiglia Petroni. Poi di improvviso la festa con la notizia emessa attraverso un comunicato emesso dalla Brittaly post di accettazione dell’offerta ricevuta dagli imprenditori resesi famosi per la proprietà dei multisala cinematografici. Ci si aspettava un celere passaggio di quote anche alla luce della presenza di Giuseppe Corrado sia all’allenamento della rosa guidata da Rino Gattuso. Non c’è pace però all’ombra della Torre pendente perchè nelle scorse ore sono sorte nuove difficoltà. Dopo l’approvazione del bilancio (aggiornato ovviamente al 30 giugno scorso), ieri era il primo giorno utile per l’incontro decisivo Petroni-Corrado, ma le parti non si sono viste. Entro venerdì bisognerà mettere sul piatto un milione e trecentocinquantamila euro, ovvero i pagamenti degli stipendi e dei contributi di settembre e ottobre ai tesserati, e quelli (in ritardo) dei contributi di luglio e agosto, non versati due mesi fa, altrimenti il Pisa, che è già virtualmente penalizzato di un punto, prenderà un’ulteriore penalizzazione che ammonta sino a tre punti compresa la recidiva.
L’intervento del sindaco «La giornata di ieri non è stata positiva perché ho ricevuto la telefonata del dottor Corrado che mi ha presentato una situazione di stallo che in un momento così vicino alle scadenze, e fatti tutti i risaputi sforzi per la risoluzione della vicenda, mi sembra preoccupante.-ha sottolineato il primo cittadino di Pisa, Marco Filippeschi– Il problema è ancora relativo alle garanzie, in particolare riguardo al bilancio, c’è un punto di stallo perché l’acquirente ritiene che il saldo del prezzo debba essere pagato una volta che si hanno le garanzie date dal bilancio, che ieri è stato approvato senza però la certificazione: Corrado ha lamentato questa difficoltà, che mi è stata poi confermata da Abodi, che ho chiamato subito. Lui mi è sembrato incoraggiante sul superare queste difficoltà, ma non so se poi ce ne sono altre, probabilmente si, non ultima la risoluzione di alcuni contratti dei dipendenti».