Lo sciopero dei dipendenti dei servizi aggiuntivi dei musei statali fiorentini (incluse le gallerie dell’Accademia e degli Uffizi) per Pasqua, indetto alcuni giorni fa da Cgil e Uil per protestare contro l’assenza di garanzie per la tutela del loro posto di lavoro nei nuovi bandi di appalto da parte del Mibac, potrebbe essere ritirato se «verrà messa nero su bianco la clausola sociale per il mantenimento dell’impiego e i livelli economici dei lavoratori». È quanto è stato spiegato dai sindacalisti delle due sigle sindacali, Cgil e Uil, nel corso di una conferenza stampa.
La posizione dei sindacati «Quando è venuto in visita a Firenze il ministro Franceschini ci ha dato rassicurazioni sull’inserimento della clausola sociale, ma a noi risulta che questo non sia stato fatto – ha spiegato Massimiliano Bianchi della Cgil, insieme a Marco Conficconi della Uil -, inoltre abbiamo proclamato lo sciopero con grande anticipo proprio per sottolineare questa situazione di difficolta’à e fare in modo di arrivare ad un soluzione: a Franceschini basterebbe molto poco, qualche firma e l’inserimento della clausola sociale nel testo del bando sono sufficienti per mettere al sicuro decine e decine di famiglie». I dipendenti dei servizi aggiuntivi dei musei fiorentini sono circa 300. Nel corso dell’incontro Bianchi ha anche mostrato un documento, spiegando che era stato scritto «da Matteo Renzi, quando era sindaco, durante un incontro con i lavoratori sullo stesso tema, nel quale si chiedono garanzie e tutela dei livelli occupazionali per gli addetti del settore: in pratica esattamente quello che chiediamo noi adesso».