FIRENZE – Un risarcimento atteso 24 anni. La Corte di Appello di Firenze ha riscritto la sentenza di primo grado in merito a una vittima dell’amianto.

L’uomo, arrivato all’età della pensione, era stato privato della sorveglianza sanitaria, morendo a 52 anni per microcitoma, un tumore che colpisce i polmoni. Aveva lasciato la figlia che ora ha 38 anni ed è residente a Pisa. All’epoca aveva 14 anni. Era quindi a carico dei suoi genitori ma come detto per l’agenzia delle entrate a causa di un errore risultava, invece, “persona autonoma” e quindi con reddito e non avente diritto.

Nel processo di secondo grado è emerso che l’errore in cui era incappata l’agenzia delle entrate, e i giudici di primo grado a seguire, si riferiva in parte alla quota di reversibilità della pensione “normale” del padre morto. Alla giovane spetteranno 441mila euro più gli interessi previsti per legge.