FIRENZE – La Corte di Appello di Firenze ha ribaltato a quasi 10 anni di distanza la sentenza del Tribunale di Pisa, riconoscendo il diritto di un ex lavoratore della Società Chimica Larderello, nel comune di Pomarance (Pisa), esposto ad amianto, ad ottenere da Inps la maggiorazione di 400 euro della sua pensione che inciderà anche sugli arretrati, circa 100 mila euro.
Il lavoratore per 15 anni alla Larderello, industria chimica fondata nel 1818 e dedicata allo sviluppo di prodotti a base di boro, è stato operatore chimico di impianto con compito di effettuare interventi di piccola manutenzione. “Nell’azienda – scrive Osservatorio nazionale sull’amianto – l’amianto era presente ovunque: nel rivestimento delle pareti, nel tetto realizzato in eternit, nelle guarnizioni presenti nelle condutture, nel rivestimento dei bruciatori e dei silos di stoccaggio dei materiali”.
Anche il ctu tecnico ambientale richiesto dalla corte di appello di Firenze ha accertato “che i lavoratori della SCL con le stesse mansioni” hanno “lavorato in ambiente caratterizzato dalla presenza della fibra killer e che l’uomo è stato esposto in elevate concentrazioni, superiori ai limiti di legge”.
Con questa sentenza “è stata resa giustizia all’ex lavoratore che a quasi 80 anni di età ottiene la condanna dell’Inps ad adeguare la pensione” afferma il suo difensore, l’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio nazionale amianto che aggiunge: “Assistiamo con sgomento all’escalation delle morti violente sul lavoro, oltre alla tragica vicenda di Calenzano vorrei ricordare che in Toscana ci sono anche centinaia di morti di amianto, e uno degli epicentri è proprio l’uso dell’amianto nel campo geotermoelettrico di Larderello. A partire dalla metà degli anni ’90 ad oggi più di 200 operai sono deceduti per mesotelioma, tumore del polmone, e absesto correlate, una strage silenziosa come testimoniano anche le numerose sentenze di condanna”.