Foto Pixabay

FIRENZE – La mappa del lavoro disegnata da Ires, non dà un’immagine positiva della Toscana. La riprova è nei dati delle singole province.

Se si prende in esame il tasso di disoccupazione nessuna scende sotto il 5% (quello italiano è del 5,8%). La peggiore è Pisa al 7%, seguita da Pistoia, Lucca e Massa-Carrara. Per quanto l’occupazione le differenze sono più marcate. Firenze è in testa con il 73%, all’ultimo Massa-Carrara con il 62%. Sopra il 70% ci sono anche Arezzo, Siena e Grosseto.

Per quanto riguarda le ore lavorate, le province dove è stata più bassa sono Livorno (0,2%), Prato e Massa-Carrara (0,4%) Lucca e Pisa (0,5%). Le più alte Firenze e Arezzo (1,5%), seguite da Grosseto, Pistoia e Siena (1,1%).

In merito alla tipologia di lavoro, fatta eccezione per Prato, dove la percentuale di occupati nei servizi è al di sotto del 60% e l’industria è al 37%, c’è sempre un divario evidente tra i due settori. L’esempio più lampante è Livorno dove gli addetti ai servizi sono l’80% degli occupati.

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