ROMA – Comincia a diventare un guaio serio. In Italia le nascite diminuiscono anno dopo anno. E le culle continuano a rimanere vuote. Se nel 2013 furono 514.308 i nuovi nati (e addirittura 576.659 nel 2008), nel 2023 sono stati appena 379.890 (13mila in meno rispetto al 2022, -3,4%). In pratica lo scorso anno in Italia sono nati solo 6 bambini ogni 1.000 residenti. Il dato è certificato dall’Istat.
Il calo delle nascite prosegue anche nel 2024: in base ai dati provvisori relativi a gennaio-luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023 (-2,1%).
Scende numero medio di figli Numero Scende anche il numero medio di figli per donna che si attesta a 1,20, in flessione sul 2022 (1,24) e la stima provvisoria elaborata sui primi 7 mesi del 2024 evidenzia una fecondità pari a 1,21. “Ma il calo delle nascite, oltre che dalla ormai stabile bassa tendenza ad avere figli , è anche causato dai mutamenti strutturali della popolazione femminile in età feconda, convenzionalmente fissata tra i 15 e i 49 anni – scrive l’Istat – . Le donne comprese in questa fascia di età sono sempre meno numerose. Oggi, quelle nate negli anni del baby-boom (dalla seconda metà degli anni Sessanta alla prima metà dei Settanta) hanno ormai superato la soglia convenzionale dei 49 anni. Gran parte di quelle che ancora sono in età feconda appartengono all’epoca del cosiddetto baby-bust, ovvero sono nate nel corso del ventennio 1976-1995 durante il quale la fecondità scese da oltre 2 al minimo storico di 1,19 figli per donna”.
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Diminuiscono i primogeniti Nel 2023 le nascite di primo ordine, pari a 186.613 unità, diminuiscono del 3,1% rispetto al 2022 e ritornano ai livelli del 2021. L’aumento dei primogeniti osservato nel 2022 sul 2021 ha costituito quindi una breve parentesi di ripresa, determinata dal recupero di progetti riproduttivi rinviati nel periodo pandemico. I secondi figli diminuiscono del 4,5% e quelli di ordine successivo dell’1,7%. La diminuzione
dei primi figli riguarda tutte le aree del Paese, con il Nord che nel 2023 registra il calo minore sul 2022 (-2,8%) e il Centro quello più intenso (-3,6%). La diminuzione dei figli di ordine successivo al primo interessa in misura lievemente maggiore il Centro: -3,9%, contro il -3,8% del Nord e il -3,6% del Mezzogiorno. “Quanto si osserva nel 2023 – scrive l’Istat – non è altro che la prosecuzione di una tendenza che da diversi anni caratterizza il Paese e che vede, accanto alla diminuzione dei nati del secondo ordine e più, anche una
forte contrazione dei primi figli. Dal 2008 a oggi, i nati di primo ordine sono diminuiti del
34,4%, i secondi figli del 36,3% e quelli di ordine successivo del 26,5%. Il Centro è l’area geografica ad aver registrato il calo maggiore sia dei primi che dei secondi figli (-40,6% per entrambi), mentre nel Mezzogiorno si riscontra un calo meno intenso tanto dei primi figli (-27,5%) quanto dei secondi (-34,5%), per quanto rilevante. Non solo quindi persistono le difficoltà nel passaggio dal primo al secondo figlio, emergono anche criticità importanti nell’avere il primo figlio”.
Diminuiscono genitori italiani La diminuzione dei nati è attribuibile per la quasi totalità al calo delle nascite da coppie di genitori entrambi italiani, che costituiscono oltre i tre quarti delle nascite totali. I nati da genitori italiani, pari a 298.948 nel 2023, sono circa 12mila in meno rispetto al 2022 (-3,9%) e 181mila in meno rispetto al 2008 (-37,7%). I nati da coppie in cui almeno uno dei genitori è straniero sono invece 80.942, in calo dell’1,5% sul 2022 e del 25,1% rispetto al 2012, anno in cui si è registrato il numero massimo. A diminuire sono state in particolar modo le nascite da genitori entrambi stranieri, in calo del 3,1% sul 2022 e del 35,6% nel confronto con il 2012 (-28.447 unità).
Aumentano i figli fuori dal matrimonio La incidenza dei figli nati fuori dal matrimonio sul totale delle nascite continua a crescere (42,4% nel 2023, +0,8 punti percentuali
sul 2022). In particolare, ad aumentare in misura lievemente maggiore rispetto al 2022 è la quota di nati da genitori che non sono mai stati coniugati (dal 35% al 35,9%) mentre rimane stabile la quota di nascite da coppie in cui almeno un genitore proviene da una precedente esperienza matrimoniale (dal 6,6% al 6,5%). Al di là dei mutamenti congiunturali, guardando al lungo periodo, tra il 2008 e il 2023 l’aumento dei nati
da coppie non coniugate è di circa 47mila unità. Nel medesimo termine temporale la loro incidenza sul totale delle nascite cresce di 22,7 punti percentuali. La regione con la più alta proporzione di nascite more uxorio è la Sardegna (55%). Nel Centro spiccano
l’Umbria (50,7%), il Lazio (50,4%) e la Toscana (48,8%); nel Nord la Valle d’Aosta/Vallée d’Aoste (49,3%) e la Provincia autonoma di Bolzano/Bozen (48,6%). Le percentuali più basse si registrano in Basilicata (29,6%) e in Calabria (32,1%).
Leonardo e Sofia ancora i nomi preferiti Il nome maschile più scelto dai genitori a livello nazionale è Leonardo, che mantiene il primato conquistato nel 2018; al secondo posto, per la prima volta sul podio, si trova Edoardo, che conquista due posizioni sul 2022. Stabile Tommaso al terzo posto, mentre Francesco esce dal podio perdendo
due posizioni e attestandosi al quarto posto. Situazione immutata, rispetto al 2022, nelle prime due posizioni dei nomi femminili: stabili Sofia in prima posizione e Aurora in seconda; in terza posizione Ginevra, che sale dalla quarta, mentre in quarta
posizione prende il suo posto Vittoria. Giulia, in uscita dalla terza posizione del podio dell’anno scorso, scivola in quinta.
I bambini stranieri nati da genitori residenti nel nostro Paese si chiamano prevalentemente Adam, Ryan (o Rayan), Amir, ma anche Matteo e Leonardo. Tra le bambine straniere, come tra le italiane, il primato spetta a Sofia, seguito da Sara e Amira. Un comportamento legato alle tradizioni del Paese d’origine si riscontra tra i genitori del Marocco e del Bangladesh. I bambini maschi marocchini si chiamano soprattutto Adam, Amir e Rayan; le bambine marocchine Amira, Sara e Nour. I genitori del Bangladesh scelgono per i figli maschi soprattutto Anas, Abdullah e Rayan, per le bambine Inaya, Arisha e Ayesha.