Acquisizioni di documenti da parte degli agenti della Digos sono in corso dalla tarda mattinata anche nella sede della Lega Pro a Firenze. Lo ha detto il direttore generale Renato Cipollini. «Si sono presentati stamani dopo le 11 e hanno chiesto di vedere della documentazione» ha dichiarato Cipollini, parlando dell’inchiesta che questa mattina ha visto scattare la denuncia per estorsione nei confronti del presidente della Lazio Claudio Lotito, reo di aver favorito, con minacce, la compravendita di voti per far eleggere il presidente della Figc Carlo Tavecchio e la conferma come presidente della Lega Pro Mario Macalli.
La telefonata che ha fatto scattare le indagini Da registrare in questo senso una serie di perquisizioni, tra cui quella nella sede della Federcalcio a Roma, ma anche nelle abitazioni dei presidenti Macalli e Lotito, da parte degli agenti della Digos su mandato della Procura di Napoli. L’inchiesta verte sulla gestione della Lega Pro ed è nata in seguito a una conversazione telefonica intercettata tra l’ex dg dell’Ischia Isolaverde Pino Iodice e Lotito, anche patron della Salernitana, registrata dallo stesso Iodice. A margine di una conferenza stampa organizzata quest’oggi in Procura a Napoli per illustrare i contenuti di un’altra operazione, il Procuratore Capo Giovanni Colangelo ha confermato le perquisizioni e ha aggiunto: «Stiamo lavorando e indagando». Iodice, protagonista di varie riunioni nelle scorse settimane nella sede della Lega Pro a Firenze proprio per cercare di sovvertire il potere interno all’ex serie C nella mani del presidente Macalli, ha dichiarato questa mattina: «Non ritengo di essere artefice di niente con la mia denuncia nei confronti di Lotito, l’ho fatto solo per dovere di giustizia perché il calcio appartiene alla mia vita e l’ho fatto solo per il bene del calcio». Iodice il 20 febbraio scorso era stato convocato in Procura e aveva consegnato ai Magistrati la registrazione di una telefonata proprio con Claudio Lotito.