Un milione di euro per finanziare ore di sostegno e ore di insegnamento per docenti. È quanto stabilito da un accordo tra Regione Toscana e ufficio scolastico regionale per sopperire ai tagli ministeriali decisi sul tema del sostegno nelle scuole. E mentre sale la domanda, con il numero degli alunni disabili che dal 2009 ad oggi è passato da 9.915 a 10.202, è rimasto invariato il numero degli insegnanti di sostegno, solo 4690 in tutte le scuole toscane.
Bando entro fine novembre Per accedere al fondo le scuole interessate devono presentare domanda in tempi rapidissimi. Entro la fine di novembre uscirà un avviso pubblico con i contenuti specifici dell’operazione e le modalità dettagliate: le classi interessate potranno presentare domanda ed entro dicembre una commissione di valutazione (mista: tecnici di Regione e USRT) valuterà i singoli progetti assegnando le risorse.
Attività finanziate Sono previste anche ore retribuite per la progettazione, la documentazione e la verifica nonché possibilità di attivare esperienze di laboratori che coinvolgano l’intera classe. Coinvolto, con ore aggiuntive, anche il personale Ata in attività specifiche di assistenza e sorveglianza. Saranno anche finanziate attività di formazione cui la maggioranza dei docenti avrà l’obbligo di sottoporsi. A ogni classe che accede alla sperimentazione sarà abbinato un docente-tutor (figure, queste, individuate dagli Uffici Scolastici Territoriali fra docenti di riconosciuta esperienza nell’integrazione scolastica di alunni disabili).
Mantenere una scuola inclusiva «L’integrazione degli studenti disabili può e deve diventare una opportunità, un fattore di crescita, per le classi in cui sono presenti ragazzi con difficoltà», ha commentato Stella Targetti, assessore regionale all’istruzione. «Questa scelta – ha spiegato – interviene in un momento assai difficile per la disabilità nelle scuole. Da qui la scelta di trovare, pure in una fase così difficile, risorse aggiuntive e di lavorare insieme all’USR sulla base di un presupposto condiviso: la volontà di salvare il nostro modello di scuola inclusiva, affermando nei fatti che la diversità è una ricchezza e assicurando il diritto, costituzionalmente previsto, degli studenti disabili alla scuola».