ROMA – In un anno, da settembre 2023 a oggi, sono stati registrati 13 crolli nelle scuole del centro Italia (13%), mentre 28 rispettivamente sono avvenuti in quelle del sud e del nord. In totale sono stati 69 gli eventi dannosi che hanno interessato le scuole italiane, a conferma del loro pessimo stato di conservazione.
Lo rivela il XXII Rapporto dell’Osservatorio civico sulla sicurezza a scuola presentato questa mattina a Roma da Cittadinanza attiva. “Si tratta del numero più alto mai raggiunto negli ultimi 7 anni. In molti casi gli eventi erano stati preannunciati da segnali visibili ma sottovalutati”, si legge nel Rapporto.
Intanto in Toscana, a Marina di Pisa è stata abbattuta questa mattina una scuola che sarà integralmente ricostruita grazie ai fondi PNRR.
I dati del Rapporto Secondo il Rapporto rimane ancora elevato il numero degli edifici scolastici che non possiede il certificato di agibilità (59,16%) né quello di prevenzione incendi (57,68%); senza collaudo statico il 41,50% (i dati fanno riferimento al 2022, ultimi resi disponibili sull’Anagrafe dell’edilizia scolastica).
Zone a rischio sismico Piccoli passi in avanti – ma ancora insufficienti se si considera che, su 40.133 edifici scolastici, 2.876 sono collocati in zona a rischio 1 e 14.467 in zona a rischio 2 – si riscontrano rispetto agli interventi di adeguamento e miglioramento sismici: poco più del 3% ha avuto interventi di questo tipo, e l’11,4% è stato progettato secondo la normativa antisismica.
Come stanno gli asili nido Risultano meglio manutenuti rispetto alle altre scuole, peccano però sul fronte dell’adeguamento sismico. I dati descrivono una situazione migliore rispetto a quella degli edifici scolastici per la prevenzione incendi (75% dei nidi ne è in possesso), la conformità degli impianti (81%) e la certificazione igienico-sanitaria (74%). Così pure per l’agibilità/abitabilità, presente nel 66% dei nidi ed il collaudo statico, effettuato per il 51%. Elevata la percentuale di nidi nei quali sono stati effettuati interventi di manutenzione ordinaria, 81%, indice di una costante attenzione da parte dei Comuni; più bassa ma significativa la percentuale di quelli oggetto di manutenzione straordinaria: 39%.
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Assenza di manutenzioni In merito allo stato manutentivo degli edifici, circa il 64% dei 361 docenti intervistati da Cittadinanzattiva rileva la presenza di fenomeni dovuti alla inadeguata o assente manutenzione, prime fra tutte infiltrazioni di acqua (40,1%), distacchi di intonaco (38,7%), tracce di umidità (38,2%). La metà degli intervistati (50,8%) ha segnalato situazioni di inadeguatezza rispetto alla sicurezza e ha riscontrato un intervento a seguito della propria segnalazione. Riguardo alle prove di emergenza ben il 92% dichiara di aver partecipato mentre l’8% sostiene che non siano state effettuate. In prevalenza le prove hanno riguardato l’incendio (79%) e il rischio sismico (70%), mentre l’alluvione ed il rischio vulcanico restano fanalino di coda (rispettivamente 5% e 1%), nonostante la frequenza crescente dei fenomeni disastrosi provocati dalle alluvioni e dal cambiamento climatico.
“PNRR, preoccupati per riduzione interventi” «Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza ha subìto tagli rilevanti per quanto riguarda gli asili nido: il Piano prevedeva una spesa di 4,6 miliardi per 264.480 nuovi posti ma, dopo la revisione del Governo, la cifra è scesa a 3,245 miliardi per 150.480 posti; stessa cosa per la costruzione di nuove scuole, da 195 a 166. La causa principale di questa revisione è stata motivata con l’aumento dei costi di costruzione. Lo stesso è accaduto con la ristrutturazione, sostituzione/ricostruzione, messa in sicurezza, adeguamento o miglioramento sismico e riqualificazione energetica degli edifici; le risorse ammontano a 4,399 miliardi di euro, quasi 500 milioni in più rispetto ai 3,900 mld iniziali, ma che serviranno per sistemare meno edifici rispetto a quelle previsti inizialmente. Palestre e mense sono previste, ma molto al di sotto del fabbisogno effettivo. Siamo molto preoccupati per la riduzione degli interventi, soprattutto sui nidi, che non riusciranno a colmare i gap esistenti nei territori che più ne necessitano né a raggiungere gli obiettivi europei, ancora più lontani», commenta Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale scuola di Cittadinanzattiva.
Scuola abbattuta a Marina di Pisa Intanto proprio questa mattina, a Marina Pisa, sono iniziate le attività di demolizione di una scuola secondaria di primo grado, la “Niccolò Pisano”, per essere completamente ricostruita, grazie ai fondi PNRR. La scuola verrà realizzata in una dimensione di sostenibilità ambientale e sociale, con un intervento complessivo di 7,7 milioni di euro, di cui 4,8 milioni con fondi PNRR, 1,1 milioni di risorse comunali, 1,2 milioni di fondi GSE e 482mila di fondi FOI. La fine dei lavori è prevista entro marzo 2026.