Scuole italiane a rischio chiusura da marzo. Se qualche settimana fa il pericolo per gli studenti erano lezioni al freddo per protestare contro i tagli imposti dalla spending review (leggi), oggi si parla di chiusure vere e proprie a causa di mancate risorse per la manutenzione degli edifici. «Se non ci sarà un intervento dello Stato saremo costretti da marzo a chiudere qualche scuola». A lanciare l'allarme il presidente dell'Upi e presidente della provincia di Torino Antonio Saitta.
Interventi indispensabili per la sicurezza Secondo un monitoraggio svolto dall'Upi, rispetto ai 5197 edifici scolastici, che accolgono 2.596.031 alunni, divisi in 117.348 classi, il fabbisogno medio per studente è valutabile in 3274 euro, pari a 8.429.321.657 euro totali a livello nazionale. Di questi il 60 per cento è necessario per investimenti di adeguamento di legge per la sicurezza e l'antisismica; il 25 per cento per nuove costruzioni, ristrutturazioni ed ampliamenti e il 15 per cento per l'efficientamento energetico. A causa dei tagli ai bilanci e dei vincoli imposti dal patto di stabilità dal 2008 al 2012 la capacità delle Province di investire nelle scuole è crollata del 62,3%.
Scuole poco sicure «Dei 700 milioni di euro di pagamenti bloccati nel 2012 dal patto di stabilità – spiega Saitta – , almeno 350 sono per cantieri aperti nelle scuole. Ci deve essere permesso di pagare le imprese, escludendo queste somme dal patto di stabilità, e liberando dal patto i fondi per gli investimenti urgenti destinati alla sicurezza. La situazione – ha proseguito il presidente dell'Upi – è drammatica: negli ultimi sei anni con risorse della Provincia, quindi locali, abbiamo fatto interventi per circa 9 miliardi, ma ora non è più possibile. Se non ci sarà un intervento dello Stato saremo costretti da marzo a chiudere qualche scuola". Ed ancora, ha ricordato: «per le province incombe un ulteriore taglio di 1,2 mld, che peserà sulle utenze, luce, riscaldamento e acqua. Vedremo se sarà mantenuto, dovremo fare una stima precisa. Ma se dovessimo dire sulla base del taglio, credo che verso marzo non avremo più risorse per andare avanti e saremo costretti a chiudere gli istituti, perché non possiamo mandare i ragazzi in scuole non sicure».
Crolla pezzo d'intonaco, alunna ferita a Roma E proprio la cronaca di oggi riporta la notizia di un crollo in una scuola materna a Ciampino (Roma). Un pezzo di solaio si è staccato dal tetto e una maestra e una bimba di cinque anni sono rimaste ferite e, dopo l'intervento di tre squadre dei vigili del fuoco, sono state accompagnate da personale del 118 all'ospedale di Albano. Il pezzo di intonaco ceduto ha colpito la bimba in testa ma fortunatamente di striscio provocandole solo una ferita. L'insegnante invece non ha riportato ferite ma ha avuto un malore quando ha visto la bimba ferita. Per consentire i rilievi la scuola resterà chiusa fino a venerdì 14 dicembre. Tra i retroscena della vicenda, il sindaco di Ciampino già il 6 novembre aveva firmato un'ordinanza di chiusura per un giorno della scuola materna Martin Luther King perché erano state rilevate infiltrazione d'acqua nel solaio tra il piano terra e il primo piano a causa della rottura di un tubo del riscaldamento.