Viene inaugurata sabato prossimo 25 luglio a San Quirico d’Orcia, nel magnifico scenario degli Horti Leonini, la mostra di scultura “Forme nel verde”, quest’anno dedicata all’artista americano Justin Peyser.
La formula è sempre la stessa, più o meno immutata dalle origini della rassegna che risalgono all’estate del 1971. Da allora sono passati quarantacinque edizioni consecutive, che per l’Italia di questi tempi, per la cultura e l’arte contemporanea in particolare sono un autentico record di cui il Comune di San Quirico d’Orcia può farsi vanto.
Si può anzi dire, senz’altro, che “Forme nel Verde” solo per questo è entrato di diritto nella storia della scultura. Da qui, infatti, sono passati tutti i grandi, non solo italiani. E se pur sono lontani i tempi in cui l’ideatore e patron Mario Guidotti invitava personalità del mondo della cultura e della politica come Nilde Iotti, Vittorio Sgarbi, Mario Luzi, Enzo Carli, Antonio Paolucci, rimane tuttavia nel ricco curriculum della mostra il passaggio di grandi firme come Giacomo Manzù, Arnaldo Pomodoro, Carlo Rambaldi, Pietro Cascella, Paolo Schiavocampo, Yoshin Ogata, Kurt Laurenz Metzler, Matthew Spender e tanti altri. Senza per questo dimenticare artisti “senesi” come Mauro Berrettini, Piergiorgio Balocchi, Emanuele Giannetti, Carlo Pizzichini.
Sul percorso tracciato nel tempo da questi grandi nomi e nonostante le difficoltà di finanze pubbliche sempre più ridotte, quest’anno lo scenario degli Horti Leonini con il suo giardino all’italiana e il bosco inglese accoglierà fino al 4 ottobre prossimo i lavori dell’americano Justin Peyser che ha dedicato la mostra al viaggio e al pellegrinaggio con il titolo “La Bisaccia del pellegrino”. E le opere già installate, che qui presentiamo in esclusiva, sono un ottimo assaggio del livello qualitativo delle quattro sezioni in cui si dividerà il percorso della mostra. Seguendo la vocazione naturale degli Horti Leonini esempio di giardino all’italiana creato da Diomede Leoni intorno al 1580, Justin Peyser ha voluto realizzare al suo interno un percorso di riflessione e meditazione, collocando quattro installazioni che, a partire dalla parte inferiore costituita da ordinate geometrie di aiuole, giunge fino alla parte alta, ciò quella lasciata “a selvatico”.
In fondo al percorso anche una grande installazione, costituita da una scultura in acciaio inox a forma di testa, “Open Mind”, che invita il visitatore ad entrare, metaforicamente ma anche fisicamente, e corrisponde ad un vero e proprio atto fisico, un’azione il cui scopo è di raggiungere la pienezza del silenzio e del vuoto, liberandosi dal frastuono esterno.
«Il tema realizzato da Peyser – spiega l’assessore alla cultura Ugo Sani – è un riferimento diretto alla via Francigena, della quale San Quirico è una delle tappe più rilevanti, e trova un forte parallelismo rispetto alle opere e alle mostre realizzate in Italia da Justin Peyser, dedicate alle vie di comunicazione (Channel) e alle diaspore (Alla Deriva)». Alla inaugurazione, prevista per le ore 18.00, ci sarà anche una performance di Robert Leaver dedicata al tema della rinascita in cui l’artista eseguirà una sorta di rito laico dedicato alla Madre Terra e alle sue proprietà rigenerative.
Justin Peyser è uno degli artisti newyorkesi stilisticamente più interessanti per quanto riguarda le confluenze del Post-modern nell’Avant-pop. Le sue opere sono state esposte a Roma, Venezia, Napoli, Cosenza. Peyser è cresciuto nel New Jersey, vive e lavora a New York e a Siena. Dopo la laurea ad Harvard, presso il Department of Visual and Environmental Studies, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti di Bologna.