Un fatto molto brutto che ancora non trova un colpevole è accaduto domenica scorsa allo stadio ‘Mariotti’ di Montecatini dove la squadra locale ha incontrato il Viareggio in un sentito derby che ha anche una rivalità territoriale sempre molto accesa. A margine del match di serie D fra la squadra locale ed il Viareggio, con trasferta vietata ai tifosi ospiti, è comparsa una scritta nella zona dello stadio riservata ai supporter termali e riferita ai tifosi ospiti: ‘Viareggino Anna Frank’, dunque una chiara accusa di stampa antisemita visto che si fa riferimento ad una delle donne simbolo della Shoah. Il club dei tifosi viareggini ‘Angelo Francesconi’, azionista di maggioranza della società, si è rivolto pubblicamente alle autorità sportive affinché «non si trincerino dietro ai referti arbitrali e applichino quanto la normativa che la stessa Figc ha emanato in tema di striscioni». Decisa la presa di posizione da parte del presidente del Montecatini, Marco Innocenti. «Provvederemo a cancellare l’ignobile scritta, ma se entro oggi i nostri tifosi non chiederanno pubblicamente scusa alla città di Viareggio ritirerò la squadra dal campionato, è un atto vergognoso e ingiustificabile, pagherò gli stipendi e mi dimetterò».
La difesa dell’Ultras Montecatini e la condanna dell’amministarzioen comunale «Non siamo stati noi a scrivere quelle parole, anzi, abbiamo cercato di cancellarle» hanno fatto sapere dal gruppo Ultras Montecatini. «E’ stata fatta totalmente a nostra insaputa – dicono gli ultras – e rileviamo che, non appena entrati allo stadio, essendoci accorti della comparsa di tale scritta, ci siamo da subito adoperati alla sua rimozione con una bomboletta spray bianca, coscienti che la sua scoperta avrebbe creato una brutta immagine per la nostra squadra e la nostra città. Nonostante il nostro intento, purtroppo non si è riusciti a rimuovere completamente la scritta». Duro il commento sulla vicenda da parte dell’amministrazione comunale, che in una nota scrive: «La scritta antisemita è infame ci riporta indietro a pagine oscene della storia purtroppo anche italiana. L’ideologia marcia e mistificatrice che ha portato alla tragedia dell’Olocausto non può e non deve lasciar traccia nella nostra città».