E’ stato ritrovato un capolavoro dello scultore fiorentino Benedetto da Maiano (1442-1497), un tondo marmoreo di 105 cm di diametro raffigurante la Madonna con il Bambino e San Giovannino, un’opera fino ad ora completamente inedita e oggetto di un attento studio di attribuzione da parte dello storico e critico d’arte Francesco Caglioti. L’attribuzione è illustrata nel saggio “Un tondo bozzato di Nostra Donna”, pubblicato sulla rivista “Prospettiva”.
Opera in mostra per la prima volta L’opera sconosciuta sarà mostrata in pubblico per la prima volta durante la Biaf – Biennale internazionale dell’antiquariato di Firenze, che si terrà dal 21 al 29 settembre a Palazzo Corsini, nello stand della galleria Longari Arte di Milano. Rinvenuto all’interno di una villa dell’antico contado fiorentino, il tondo è, secondo Caglioti, uno degli ultimi lavori di Benedetto da Maiano nell’ambito della sfera della committenza privata, rimasto incompiuto a seguito della morte dell’artista e portato a termine da un artista ignoto negli anni trenta del ‘500. Secondo il parere autorevole di Caglioti, quest’opera è «fondamentale nella conoscenza del lavoro di uno tra i grandi maestri scultori del Rinascimento fiorentino, capomaestro insuperato della scultura fiorentina dell’ultimo quarto del Quattrocento, e apripista per tutti i migliori esponenti della Maniera Moderna nel suo stesso ambito, incluso Michelangelo». Nel suo saggio Caglioti scrive: «La Madonna è un altorilievo di dimensioni straordinarie per il suo formato rotondo e per essere intagliato in un solo blocco di marmo di Carrara. L’opera, in ottime condizioni, esibisce anche laute tracce delle antiche dorature, che servono a far risaltare alcuni tra i dettagli più ricercati della composizione: le aureole delle tre figure sacre, la croce del piccolo Battista, lo scollo della veste e gli orli delle maniche della Vergine, oltreché il cerchio interno che accoglie il gruppo sacro; nella cornice tutt’intorno, che simula una gloria celeste di otto serafini tra molte stelle a sei punte, le ali angeliche e gli stessi astri sono anch’essi dorati».