«I risultati sono lì, ha sbagliato tutto», così l’attuale presidente di Mps Alessandro Profumo ha tuonato ieri contro il suo predecessore in Rocca Salimbeni intervenendo a Roma al Congresso della Fabi. Mussari, ha detto Profumo, «faceva tutto, il presidente, il Dg, l'Ad e forse anche il capo del personale e, da quello che mi risulta, trattative con una sola sigla sindacale» riferendosi chiaramente alla Fisac Cgil. Ma la risposta non si è fatta attendere.
Il silenzio interrotto Se come annunciato in aula di Tribunale, Giuseppe Mussari, dopo le note vicende giudiziarie legate al Monte dei Paschi aveva scelto di ritirarsi «da ogni eccesso mediatico» (leggi), stavolta non è riuscito ad inghiottire un boccone amaro e un colpo basso sferratogli non solo dal suo successore ma anche da chi dette il proprio bene placito alla scalata al vertice dell’Abi proprio dell’avvocato calabrese.
La replica «Ho sempre svolto il ruolo di presidente nel pieno e puntuale rispetto di quanto previsto dalle disposizioni di vigilanza». Ha scritto in una nota l'ex presidente Giuseppe Mussari preannunciando di voler tutelare «reputazione e verità dei fatti». Nella nota diffusa dai suoi legali, Tullio Padovani e Fabio Pisillo, l'ex presidente del Monte risponde al suo successore : «non ho mai svolto nè indirettamente, nè surrettiziamente, ruoli e compiti che non mi fossero demandati dalla legge o dallo Statuto, nè ho mai interferito nelle relazioni tra la banca e le organizzazioni sindacali, che ho incontrato, senza eccezione alcuna – scrive ancora Mussari – nelle occasioni in cui mi veniva richiesto dalle competenti strutture dirigenziali».
Dichiarazioni in mano agli avvocati La nota si conclude con l'annuncio di aver dato incarico agli avvocati Padovani e Pisillo di valutare «quanto dichiarato dal dottor Profumo» al fine «di tutelare in ogni sede – conclude Mussari – la mia reputazione e la verità dei fatti»
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