Un protocollo d’intesa per il sostegno psicologico ai familiari di persone scomparse in Toscana. È quanto siglato dall’Ordine degli Psicologi della Toscana e la Prefettura di Firenze con l’obiettivo di dare attuazione al protocollo nazionale tra Ministero dell’Interno e l’associazione Psicologi per i Popoli. Dal primo gennaio 1974 al 30 giugno 2014 le persone scomparse in Toscana ancora da rintracciare sono 1160; mentre si registrano, alla stessa data, anche 35 casi di cadaveri non identificati di cui 5 recuperati in mare, 8 recuperati in fiumi e laghi e 22 per altri motivi. È quanto emerge dai dati forniti dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e dalla relazione del Commissario Straordinario del Governo per le Persone Scomparse.
Il ruolo dello psicologo In base all’accordo gli psicologi si impegnano a fornire assistenza a livello territoriale a sostegno dei familiari delle persone scomparse collaborando con le altre forze di volontariato, a proteggere i familiari dalla disorganizzazione emotiva, filtrare le domande di innesco, sostenere il familiare nelle transazioni e a moderare il contagio emotivo comunitario. «Quello dello psicologo è un ruolo sociale che ci consente di mettere a disposizione della comunità la nostra professionalità – ha spiegato il presidente dell’Ordine degli Psicologi della Toscana Lauro Mengheri -. Compito dello psicologo, in particolare, è quello del sostegno a persone che non sanno niente del loro caro scomparso e che rende questo vissuto particolarmente angosciante e quello del sostegno anche alle persone che si occupano della ricerca, poiché anche loro sono esposti ad una forte pressione». «Nella sola provincia di Firenze – ha sottolineato Anna Maria Santoro, dirigente Area Protezione civile, difesa civile e soccorso pubblico Prefettura di Firenze – sono circa un migliaio le persone scomparse annualmente, un numero alto, ma per fortuna la quasi totalità viene ritrovata. Accordo molto importante perché gran parte di queste persone si sono allontanate da casa anche per motivi di salute mentale, fra cui depressione. Avere un supporto di tipo psicologico è fondamentale per l’assistenza della salute fisica e mentale delle persone». I casi di persone scomparse per quanto riguarda la provincia di Firenze, interessano maggiormente gli italiani (80%), maggiorenni (80%) e donne (70%) anche se, in tempi di crisi economica, è in aumento la percentuale di scomparsi di sesso maschile.
Psicologi a supporto per i casi di persone scomparse «Il lavoro psicologico si concentra nell’aiutare le persone che attendono il ritorno di uno scomparso nel dare un senso al “silenzio”, nel sostenerlo per quanto riguarda la gestione di ansie, preoccupazioni. Spesso i dubbi del familiare dopo un primo sconcerto ed un tentativo di capire ricadono su di sé – ha aggiunto Alessandro Toccafondi, referente del gruppo di lavoro OPT sulle emergenze – con un misto di rabbia e senso di colpa, può vacillare il sistema del sé ed é qui che interviene lo psicologo, oltre che nell’orientarlo tra le tante figure che improvvisamente popolano la realtà del familiare di uno scomparso: soccorritori, altri parenti più o meno graditi, mass media». «L’accordo raggiunto con l’Ordine ci rende particolarmente entusiasti – ha detto Lara Pelagotti, referente Psicologi per i popoli per la regione Toscana –, perché ci permette di unire le forze fra l’ente istituzione ed il mondo dell’associazionismo».