Siena, la bufera del calcio scommesse non sembra ancora che si sia attenuata ed anzi, nuvole minacciose sembra che si stiano addensando sulla Robur che vedrà il suo presidente, Massimo Mezzaroma, essere interrogato dal procuratore federale Palazzi il prossimo 26 aprile. Dopo l’interrogatorio dell’ex bianconero Filippo Carobbio, la posizione della società toscana non fa dormire sonni tranquilli. La sua deposizione, la terza che lo ha visto protagonista da quando la Procura di Cremona ha aperto il fascicolo, è stata secretata: segno inequivocabile che c’è qualcosa che deve adesso passare al vaglio degli inquirenti. Come dire, ancora non piove ma tiriamo fuori l’ombrello.

Le parole di Carobbio Ed è una nuova doccia gelata per la Siena calcistica dopo che la settimana scorsa il ‘pentito’Gervasoni aveva parlato di un coinvolgimento diretto del presidente Massimo Mezzaroma che avrebbe pagato Tamburini e Perna per combinare l’incontro che la Robur avrebbe poi vinto a Modena per 1-0 lo scorso 26 febbraio. Una voce smentita subito dal numero uno senese e anche dai due giocatori modenesi nei giorni scorsi. Dopo le tre ore d’interrogatorio a Carobbio però, sembra che adesso ci sia proprio il Siena nell’occhio del ciclone: dai rumors che trapelano dalla procura cremonese sembra che il giocatore non si sia risparmiato nei confronti della sua ex squadra ed ha menzionato gli incontri con Piacenza (17 febbraio 2011, sconfitta casalinga del Siena per 2-3), Novara (primo maggio 2011, 2-2) ed anche quello con l’AlbinoLeffe vinto dai bergamaschi per 1-0 nell’ultima giornata dello scorso campionato di Serie B.

Perinetti versione pompiere «Non credo che la posizione del Siena si sia aggravata dopo gli ultimi interrogatori ed indiscrezioni – dice ad agenziaimpress.it il responsabile dell’area tecnica del Siena, Giorgio Perinetti -, ancora non è arrivato nessun addebito e nessuna contestazione alla nostra società. Ci sono indagini che devono essere fatte e che riguardano 12 società di calcio. Quello che fa specie è che ci sia sempre il Siena nelle prime pagine dei giornali, forse perché è il club mediaticamente più esposto. Inoltre, in Italia bisogna rifuggire dal fare indicazioni di colpevolezza ogni qual volta si venga chiamati a testimoniare nel corso di un’indagine».

Le dichirazioni di Carobbio secretate, paura per la posizione della Robur? «Non è dato sapere cosa Carobbio abbia detto alla Procura di Cremona ma il fatto che il presidente Mezzaroma venga chiamato a testimoniare mi sembra un atto dovuto dato che è stato vittima di illazioni di terzo grado nei suoi confronti. Poi ci sono indagini in Procura Federale, a Cremona, Napoli e Bari: tutte le società quindi avrebbero dovuto consorziarsi per cercare di combattere questo virus che in maniera epidemiologica ha ammalato il nostro calcio. Una malattia che portava giocatori infedeli, tra cui anche un nostro ex tesserato, che, insoddisfatti dei lauti ingaggi che percepivano in un periodo di crisi in cui tutta Italia tira la cinghia, combinavano le partite per trarne del vantaggio economico. Del resto, al momento sono loro gli unici rei confessi di tutto questo caos dovuto alle scommesse. Se poi ovviamente ci saranno delle responsabilità, tutti dovranno essere pronti ad assumersele».

Il Siena ha scelto la strada del silenzio, senza mai intervenire pubblicamente, se non con un comunicato di Mezzaroma dopo le parole di Gervasoni. Avete intenzioni di parlare pubblicamente su queste questioni? «Mi sembra di vedere, scorrendo le pagine dei giornali, che ci sia un numero crescente di squadre e partite coinvolte. Anche semplicemente menzionate. Credo sia ancora prematuro commentare la vicenda anche perché ci sono molte indagini in corso ed è impossibile essere certi del quadro completo dei possibili complotti e relative responsabilità. Quello che mi interessa personalmente è isolare la squadra da tutte queste voci e illazioni che escono sui giornali – conclude Perinetti -. Dobbiamo ancora conquistare la matematica salvezza ed è quella la nostra assoluta priorità».

Un minimo segnale d’allarme Tutto sembra fumoso è vero, ma chi, a Siena, non prova un pizzico di paura alzi la mano. Sembra ragionevole, senza puntare il dito sulla dirigenza bianconera, far squillare adesso un primo campanello d’allarme. Per tutti. Facendo un’operazione di rassegna stampa, colpisce vedere come la vicenda rimanga alla ribalta sulle testate nazionali e regionali ma in quelle puramente senesi non compaia o perlomeno vanga considerata come decisamente secondaria.

Le indagini proseguono Occorrerà fare chiarezza, perché al di là dei risultati sportivi che possono venir fuori dal campo, ciò che svilisce di tutto questo è il mancato rispetto che alcuni personaggi hanno avuto per la passione e l’amore dei tifosi. ‘Calciatori pentiti’ su tutti. Nella speranza che il Siena ne possa rimanere indenne, rimaniamo comunque ad osservare gli sviluppi della situazione. Perché è inutile nascondersi: se ci fosse un coinvolgimento della società bianconera, sarebbe un duro colpo al cuore per tutta la comunità calcistica senese.