E' finita nel peggior modo possibile. Una ripassata storica dalla squadra forse più forte di sempre, sicuramente tra le prime cinque. Peccato, davvero peccato. Rimangono due sensazioni: certe emozioni non si cancelleranno mai; con qualche errore in meno di Prandelli nella gestione degli uomini la finale ce la saremmo giocata meglio. Aggrappiamoci alla prima senza però sottovalutare la seconda, consci – almeno io – del fatto che di più a questa Italia non potevamo chiedere.
E dopo che ci siamo divertiti con le scommesse, faccio un po' il serio e vado di pagellone. Non ci saranno riferimenti agli avvenimenti extra calcistici: li tratteremo semmai in separata sede.
BUFFON 7,5 – Da Capitano ha guidato il gruppo, lo ha spronato in campo e fuori. Certi atteggiamenti non sono piaciuti a molti ma mi piace pensare che fosse il suo modo di rimanere concentrato. Sempre una sicurezza, in finale poteva poco o nulla. Del suo Europeo restano tre immagini: la parata da pallanuoto su Johnson contro l'Inghilterra, il rigore bloccato a terra ad Ashley Cole, l'uscita dal campo furibonda dopo la semifinale contro la Germania.
MAGGIO 5,5 – Il passaggio alla difesa a 3 è stato fatto anche per esaltare le sue caratteristiche da esterno puro. Ma non ha mai inciso come sa fare. Reduce da una stagione massacrante e anche da un infortunio, è sembrato più cotto di altri. Le prime due partite da titolare poi spiccioli contro l'Inghilterra. Ci si aspettava di più ma evidentemente non era in grado di dare molto. Può comunque restare nel gruppo azzurro, altroché.
CHIELLINI 6,5 – Condizionato dall'infortunio occorsogli contro l'Irlanda, non ha lasciato il segno tranne che nella sfida ai tedeschi perché nella battaglia Chiello si esalta dimenticandosi delle condizioni fisiche. Una prestazione che fa aumentare il suo voto altrimenti legato ad una sufficienza stentata, soprattutto per l'errore di salto in occasione del gol della Croazia.
BALZARETTI 7,5 – A 30 anni, complice la rinuncia a Criscito, si è scoperto colonna della Nazionale. Corsa, grinta, determinazione, a destra come a sinistra. Ha sbagliato pochissimo. Un mistero la sua esclusione in finale ma da bravo soldatino ha risposto presente dando quello che poteva. Raramente in carriera l'ho visto così attento in fase difensiva.
ABATE 6,5 – Potenzialmente non gli manca niente per diventare un esterno di livello mondiale. Gli fa difetto la concentrazione che spesso gli fa perdere l'uomo sulle diagonali difensive. Contro l'Inghilterra la sua miglior partita, contro la Spagna invece, pur essendo il più fresco, non è riuscito a contrastare chi arrivava dalle sue parti, complice anche un Marchisio spompatissimo. Se vuole restare nel gruppo azzurro, però, deve crescere mentalmente.
BARZAGLI 8 – Sull'onda lunga della stagione juventina, non ha sbagliato praticamente nulla. Se c'erano ancora residui dubbi sul fatto che fosse un giocatore pienamente ritrovato, questo Europeo li ha spazzati via. Attento, puntuale, arcigno quanto basta. Dalle sue parti Rooney e Gomez non hanno combinato nulla. Bisogna chiedergli uno sforzo per arrivare a Brasile 2014 quando arriverà a 33 anni: uno come lui torna sempre comodo.
BONUCCI 7,5 – In un certo senso la rivelazione di questo torneo. Accolto dalle mani nei capelli di molti tifosi, ha sfoderato prestazioni eccellenti soprattutto con la difesa a 4. Resta un difensore con ancora qualche passaggio a vuoto ma i suoi progressi sono evidenti. Meraviglioso l'intervento in scivolata a fermare Klose andando pulito sul pallone.
THIAGO MOTTA 5,5 – Lento, impacciato, sempre in ritardo, senza neanche quella vis pugnandi che nell'Inter del Triplete era tornata strautile. In più schierato fuori ruolo: trequartista lui? Non scherziamo. Uno dei fedelissimi del ct che ritroveremo ancora nel gruppo azzurro, sperando di vederlo in condizioni migliori.
MARCHISIO 7,5 – Inesauribile. Ha corso per quattro ed infatti in finale è arrivato senza energie. Ha dato il meglio di sé con la difesa a 3, mentre con quella a 4 si è dovuto sacrificare anche sulla fascia. Ma l'ha fatto con dedizione e spirito di servizio. Gli è mancato il gol ma non poteva cantare e portare la croce.
GIACCHERINI 5,5 – Schierato fuori ruolo contro Spagna e Croazia, ha provato a fare del suo meglio. Il gol di Mandzukic è anche una sua responsabilità visto che lo ha seguito con lo sguardo senza andare a coprire. Con il ritorno alla difesa a 4 non ha più trovato spazio.
DE ROSSI 8,5 – Semplicemente strepitoso. Con la mano destra perennemente fasciata ha giocato una serie di partite di livello altissimo. Da difensore centrale o da centrocampista poco gli è importato: leader e trascinatore. Avrebbe meritato il gol con quel sinistro sbattuto sul palo contro gli inglesi. Una goduria vederlo giocare.
MONTOLIVO 7 – Non è solo una coincidenza che con lui in campo la squadra si sia espressa ai livelli migliori. Non è un trequartista ma ha saputo interpretare il ruolo molto meglio di Thiago Motta. Ha dato aiuto ai compagni raramente sbagliando posizione in campo. Unica pecca: ha tirato troppo poco. Vero anche che non si è fatto trovare molto spesso in area ma non rientra tra le sue caratteristiche.
PIRLO 9 – Il Maestro, il Pianista, il Fenomeno. Scegliete voi il soprannome per questo giocatore sontuoso che in tutto l'Europeo ha perso forse tre palloni. Il cucchiaio contro l'Inghilterra è l'immagine di tutto l'Europeo azzurro, ma c'è molto altro: la punizione contro la Croazia, una regia praticamente perfetta, una leadership in campo e fuori con pochi precedenti. E ora la domanda: in Brasile lo avremo ancora?
DIAMANTI 7 – Ha scalato rapidamente le gerarchie di Prandelli finendo per essere la prima alternativa a Cassano. Sempre impiegato da seconda punta, ha dato brio e imprevedibilità all'attacco azzurro. Si è tolto anche lo sfizio di tirare il rigore decisivo nei quarti di finale. Il voto non è più alto solo perché ha giocato troppo poco rispetto a quanto avrebbe meritato. E' arrivato in Nazionale con l'intenzione di restarci: glielo auguro perché ha talento ed è un ragazzo perbene.
NOCERINO 6,5 – Un altro che ha giocato poco – solo 41 minuti in tutto – e che forse all'atto conclusivo sarebbe stato utile vedere dall'inizio. Contro l'Inghilterra in campo al posto di De Rossi con grande grinta, con un'occasione da gol sbagliata di poco e con un rigore messo a segno. Ha accettato con grande professionalità, al pari di altri compagni, le scelte del ct.
BALOTELLI 8 – Doveva essere il suo Europeo. Lo è stato, senza dubbio, ma non si può parlare di sua consacrazione definitiva. I due gol con la Germania entrano nella storia del nostro calcio ma più pesante psicologicamente dal punto di vista della maturità aver realizzato il primo rigore nei quarti. Deve ancora crescere ma è evidente che sia il talento più puro a nostra disposizione. Per rendere al meglio avrebbe bisogno di girare intorno ad un uomo d'area. Le lacrime dopo la batosta con la Spagna sono la risposta migliore a chi dice che se ne frega di tutto.
CASSANO 6,5 – E' un miracolo vero che sia stato presente. Non aveva tanta autonomia fisica e resta il dubbio che avrebbe potuto rendere di più entrando a partita in corso. Il gol con l'Irlanda e l'assist per l'1-0 in semifinale le sue perle, di valore assoluto. Purtroppo anche tanti appoggi sbagliati ma era davvero in condizioni precarie.
DI NATALE 6,5 – Il gol con la Spagna in apertura ma anche tante reti sbagliate. Tuttavia il suo l'ha fatto in un sistema di gioco poco adatto al suo modo di intendere la prima punta. Con la Nazionale ha quasi certamente chiuso a Kiev.
GIOVINCO 5,5 – Poteva essere l'uomo in più dopo la splendida stagione a Parma. E invece 32 minuti in tutto contro Spagna e Croazia senza brillare se non per un assist a Di Natale. Superato nelle idee prandelliane da Diamanti, avrà sicuramente tempo per rifarsi.
PRANDELLI 7,5 – Il cambio Montolivo-Thiago Motta in finale resterà per sempre uno dei grandi misteri del calcio italiano. Avrebbe potuto, come lui stesso ha ammesso, cambiare qualcosa nell'11 iniziale: anche solo per evitare l'imbarcata storica. Però siamo onesti: è stato il suo Europeo. Ha creato un gruppo solido, dato fiducia a Balotelli e Cassano, dato una mentalità che di rado si è vista con la maglia azzurra. Ha commesso i suoi errori, certamente, ma se ci siamo emozionati il merito è soprattutto suo. Adesso avrà il compito, assai arduo, di trovare altri elementi per allargare il giro azzurro: Criscito e Pepito Rossi i primi nomi più qualche ragazzo dall'Under 21.