La Concordia partira’ per il suo ultimo viaggio dall’isola del Giglio a Genova martedi’ 22 luglio. La conferma ufficiale e’ arrivata dal capo della Protezione Civile Franco Gabrielli dopo gli ultimi aggiornamenti sulle previsioni meteorologiche.
Il meteo favorevole Per il viaggio della Costa Concordia verso Genova e’ prevista una ”finestra” meteo favorevole da martedi’ a sabato della prossima settimana ha spiegato Daniele Grifoni del consorzio Lamma. ”Domani – ha detto – e’ previsto un graduale rinforzo dei venti di scirocco, che nel pomeriggio e sera potranno raggiungere 20-25 nodi, cosa che determinera’ un innalzamento del moto ondoso sul lato dell’Isola su cui si trova la Concordia, con un’onda media in serata di 80 centimetri-un metro con onda massima di un metro e 80 centimetri. Nella notte il vento di scirocco diventera’ di Libeccio”, con un innalzamento del modo ondoso lunedi’ in attenuazione da martedi’. ”Al momento – ha concluso – sembra prospettarsi una finestra di tempo fino a sabato con condizioni favorevoli all’operazione”.
L’ultimo viaggio La Costa Concordia sara’ trainata verso Genova dai rimorchiatori Blizzard e Resolve a una velocita’ di circa due nodi all’ora, arrivando a destinazione in quattro giorni. Lo ha annunciato il capo del progetto Franco Porcellacchia, in conferenza stampa. ”Il rimorchiatore a capo del convoglio – ha spiegato – e’ l’olandese Blizzard, capace, come l’altro, di un tiro di 135 tonnellate, sufficiente per garantire una velocita’ di due nodi per arrivare a Genova in quattro giorni circa”. La Costa Concordia passerà molto probabilmente tra Capo Corso e l’isola di Capraia. Il comandante del rimochiatore capofila Blizzard sceglierà qual è la rotta più opportuna. Si riserva di scegliere all’ultimo momento ma pensa che la rotta, tra le due possibili, sarà quella che porterà la nave a fare un’ampia evoluzione davanti al Giglio e poi andrà verso nord, poi verso ovest, per andare tra Capo Corso e Capraia. La nave sarà trainata da due rimorchiatori gemelli. Blizzard batte bandiera olandese.
Il sospiro di sollievo “Oggi si concretizza il traguardo piu’ atteso dagli abitanti dell’isola del Giglio, ma anche dagli italiani e dal resto del mondo. Dunque vediamo di superare tutti insieme questo momento, che e’ il piu’ difficile” ha detto il sindaco del Giglio Sergio Ortelli commentando l’annuncio della data ufficiale di partenza della Concordia. “La data ci da’ sollievo – ha aggiunto – un sollievo che aspettiamo da tempo. E ora si concretizza il traguardo”.
Il ritorno dei naufraghi In attesa della partenza della Costa Concordia in direzione di Genova, oggi all’Isola del Giglio sono arrivati alcuni naufraghi francesi che vogliono seguire le ultime fasi delle operazioni. Appena sbarcati al porto sono stati accolti da personale di Costa Crociere e dal sindaco Sergio Ortelli.
Il memoriale Don Lorenzo dice che non ha chiesto mai nulla e tutto quel che ha raccolto glielo hanno portato gli uomini e le donne che in questi due anni e mezzo hanno lavorato sulla Concordia: c’e’ il pane raccolto sul pavimento della chiesa di bordo e un frammento delle Scole, le rocce su cui la nave si e’ schiantata; il crocifisso e il tabernacolo che erano sulla nave assieme ad una cima e ad un casco da operario. Sono i ricordi della Concordia, i ricordi di quella notte maledetta di gennaio che il parroco di Giglio porto ha raccolto in quella che lui stesso definisce la “vetrina della Memoria”. La vetrina sta alla sinistra dell’altare, al centro della Chiesa: prima di arrivarci bisogna per forza guardare ancora una volta i volti di molti dei 32 morti, che Don Lorenzo ha raccolto in un poster attaccato sul portone della chiesa. C’e’ Maria Grazia Tricarichi, l’ultima vittima recuperata, e Dyana, la piu’ piccola, solo 5 anni; e c’e’ il volto sorridente di Russel Rebello, il cameriere indiano il cui corpo non e’ mai stato trovato. Tutti vogliono che quando verra’ smantellata a Genova, la nave lo restituisca, almeno per dare pace al fratello Kevin che in tutto questo tempo non ha mai smesso di sperare. “Questa vetrina serve a ricordare a tutti cosa e’ stata quella crociera – racconta don Lorenzo – ed anche cosa e’ stata questa chiesa in quella notte di gennaio. Perche’ questo luogo, oltre che essere ora e allora la casa di Dio, e’ stato ed e’ il luogo di custodia dell’uomo, il luogo dell’ospitalita’”. E gia’ perche’ fu proprio li’ che, bagnati e intirizziti dal freddo, furono accolti dai gigliesi i primi naufraghi sbarcati con le scialuppe. E’ li’ che venne dato loro il primo conforto, il primo abbraccio e una coperta calda per scacciare il terrore. “Ogni cosa che e’ qui l’hanno portata le persone che sono state sulla Concordia, non ho mai chiesto nulla”. Ci starebbe bene anche la campana della nave, in chiesa. Ma qualcuno, durante i lavori dei giorni immediatamente successivi al naufragio, l’ha rubata. Qualcuno che evidentemente non conosce il valore dei simboli e pensa che tutto possa esser trasformato in merce. “Chissa’ dove e’ finita – dice don Lorenzo – non lo sapremo mai e non la rivedremo mai piu'”. Nella vetrina ci sono anche una cerata e un giubbotto salvagente appartenuto all’equipaggio e, ultimo arrivato, un contenitore con dell’olio combustibile che era nei serbatoi della nave. Forse arrivera’ qualcos’altro, quando la Concordia se ne andra’ per sempre, ma non e’ un problema di don Lorenzo. “Io sono qui, la vetrina e’ qui, se vogliono possono portare quel che vogliono”. Al momento, invece, non e’ prevista una benedizione del convoglio e del relitto prima del viaggio verso Genova. Ma il parroco non si tira indietro, “Io non voglio invadere gli spazi di nessuno, sono sempre a disposizione. Se me lo chiedono, se hanno piacere, lo faro’. E sara’ anche un piacere per me”.