E’ stato sospeso lo sciopero annunciato dai lavoratori di Unicoop Tirreno, dopo la presentazione del piano di esuberi. Dopo l’incontro di ieri a Firenze, spiega una nota di Unicoop Tirreno, «la trattativa con le organizzazioni sindacali si è positivamente avviata. Confidiamo che il confronto porti presto a soluzioni condivise e concordate, affrontando le esigenze di risanamento e limitandone gli impatti, nell’interesse sia della Cooperativa che dei lavoratori».
Bernardini (Filcams Toscana): «A pagare non possono essere solo i lavoratori» Secondo la Filcams Cgil la Cooperativa durante il lungo incontro ha fatto «aperture importanti che devono essere tutte verificate». Per questo, spiegando che lo sciopero è stato «sospeso» ma «non è ritirato», la Filcams spiega che «sono stati programmati due incontri per il 7 e 14 febbraio. «Se Unicoop Tirreno ha cambiato posizione è per l’azione dei delegati e dei funzionari, a partire da quelli della Filcams CGIL, e soprattutto per il mandato chiaro che le lavoratrici e i lavoratori ci hanno dato nelle decine e decine di assemblee che abbiamo fatto in Toscana», ha commentato Cinzia Bernardini della Filcams Toscana. «A pagare non possono essere solo i lavoratori; come abbiamo detto fin dall’inizio – prosegue -, Unicoop Tirreno si salva se si salvano i lavoratori». Le aperture fatte dalla Cooperativa, si legge in un’altra nota, hanno consentito di restare al tavolo anche all’Unione sindacale di base (Usb), che conferma la richiesta di incontro con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti «affinchè si faccia garante di questo percorso».
La voce dei soci: «Le scelte tengano conto di ricadute sociali» Il piano industriale di Unicoop Tirreno pone «le basi per rilanciare le vendite e far svolgere alla Cooperativa il ruolo di fattore trainante della economia del territorio». E’ uno dei passaggi del documento sottoscritto dai presidenti e dai vice-presidenti delle Sezioni soci di Unicoop Tirreno, riuniti oggi nella Consulta Sociale, inviato sia ai vertici della Cooperativa che ai soci e alle comunità locali. «Raccomandiamo che la gestione di queste scelte sia fatta tenendo in massimo conto le ricadute possibili sulle aree nelle quali la Cooperativa opera dialogando con istituzioni locali e cittadini», continuano i firmatari che leggono positivamente anche la situazione patrimoniale raggiunta dopo l’aiuto arrivato dalle altre cooperative. Per questo, anche alla luce della ripresa del tavolo con i sindacati, la Consulta sociale si augura che la trattativa «porti ad una gestione delle criticità che riduca gli impatti negativi e che rispetti i diritti del lavoro, com’è nelle tradizioni e nei valori condivisi della cooperazione».