VOLTERRA – Un primo risultato è raggiunto. La Cassa di Risparmio di Volterra si è dichiarata disponibile a riconoscere con decorrenza il 1 gennaio 2022 la parte economica del contratto integrativo aziendale, non applicato dal 31 dicembre 2021.
“Tutto questo rappresenta per le scriventi un significativo passo avanti rispetto alle precedenti posizioni della Cassa – hanno affermato in maniera unitaria le sigle sindacali First-Cisl – Fisac-Cgil – Fabi – Uilca -, fino a ieri contrarie al ripristino di alcuna previsione del C.I.A. scaduto. Le Parti hanno comunemente convenuto di effettuare incontri serrati al fine di raggiungere la definizione di un nuovo contratto in tempi rapidi”.
In ballo però c’era anche la tenuta occupazionale e nell’incontro che si è svolto due giorni fa il tema è stato a lungo affrontato. “Il Presidente (Alberto Mocchi, ndr) ci ha comunicato che è in fase di definizione la cessione di ramo d’azienda del Back-Office ad un partner leader di settore di servizi tecnologici ed amministrativi bancari – hanno aggiunto i sindacati -. A questo proposito, ci ha assicurato che il perimetro di questa operazione sarà tale da garantire gli istituti giuridico-economici dei lavoratori coinvolti e la salvaguardia dei livelli occupazionali sul territorio in quanto la sede delle lavorazioni sarà mantenuta a Volterra”.
Affermazioni che se da una parte hanno convinto le rappresentanze sindacali, al punto da revocare lo sciopero previsto odierno, dall’altro non ha dissipato la preoccupazione per il futuro. “Abbiamo espresso la nostra contrarietà a qualunque opzione che comporti una divisione del personale – hanno concluso i sindacati -, ponendo come unica soluzione percorribile quella del ricorso all’istituto giuridico del distacco, pienamente compatibile con gli obiettivi aziendali di riduzione dei costi”.