Si profila una bella sorpresa al ritorno sui banchi di scuola ad inizio settembre per gli studenti toscani. Nella regione infatti che vede come padroni di casa a livello istituzionale il ministro per l’Istruzione Stefania Giannini, creatrice della riforma denominata ‘La buona scuola’ e del premier Matteo Renzi, primo sponsor delle novità in campo educazionale, si annuncia uno sciopero degli insegnanti proprio sulle novità circa il fronte scolastico derivanti dal decreto che già negli scorsi mesi primaverili ha portato in piazza una larga fetta del mondo dottrinale italiano. La mobilitazione del mondo della scuola toscana è fissata per il prossimo 15 settembre prossimo, con l’assemblea di 4 ore, dalle 8 alle 12 indetta a Firenze e decine di altre iniziative su tutto il territorio regionale.
La presa di posizione «Noi come Cgil toscani siamo pronti a fare un passo indietro solo se nelle prossime settimane il governo guidato da Matteo Renzi accetterà di allestire un tavolo per discutere del punti deboli della riforma a partire dalla questione dei precari assunti – ha raccontato Alessandro Rapezzi, segretario generale della Cgil scuola -. Siamo contenti che ne siano stati stabilizzati 6.500 ma non ci convincono le modalità d’accesso. Per prima cosa 3.000 di questi 6.500 docenti entreranno in ruolo solo ad anno in corso, ed in ogni caso poi mancherebbero circa 1.500 docenti per completare l’organico necessario a far funzionare a pieno regime la scuola toscana». «La data del 15 settembre non è casuale l’abbiamo scelta perché è il simbolo di un’annata scolastica che riparte nell’incertezza. – spiega Paola Pisano, segretaria provinciale della Flc Cgil –. Quest’anno la situazione è ancora più grave, il primo giorno di scuola mancheranno dalle aule ancora tanti insegnanti, per non parlare del personale Ata». La richiesta della Cgil Toscana è quella di andare a trovare i posti scoperti dalle graduatorie provinciali evitando così a qualche docente di dover cambiare regione per poter lavorare. Inoltre vi è la richiesta riguardante la regolarizzazione del personale Ata, rimasto fuori dal piano assunzioni del governo. «Puntiamo alla convocazione di un tavolo a Roma in cui poter presentare le nostre richieste – ha sottolineato ancora Rapezzi -. Non vogliamo fermare il cambiamento, anzi. Aprire il confronto con noi sul merito sarebbe un bel cambiamento per questo governo».
Toscana e istruzione Sempre in tema di scuola arrivano altri tipi di novità a livello regionale. «L’assessorato all’istruzione sta pensando di attivare una forma di microcredito a sostegno dei genitori con figli in età scolare in difficoltà economica. Un aiuto in denaro che servirà all’acquisto dei libri di testo e dei materiali didattici necessari ai ragazzi e alle ragazze per un buon avvio dell’anno scolastico». Lo ha annunciato l’assessore della Regione Toscana all’istruzione Cristina Grieco, in merito al cosiddetto ‘caro libri’. «Gli uffici regionali stanno lavorando ad una ipotesi – ha aggiunto l’assessore – che consenta un prestito a tasso agevolato o addirittura a tasso zero, auspicabilmente con la collaborazione delle banche del territorio, restituibile in 10 mesi, quanto la durata dell’anno scolastico». La misura del microcredito per l’acquisto dei libri scolastici si somma al pacchetto in sostegno alle famiglie dai redditi più bassi approvato dalla Giunta regionale ai primi di agosto: 4 milioni di euro, tra risorse regionali e statali, da destinarsi a chi frequenta le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado.