La decisione dei sindacati «di far saltare l’apertura a Pasqua degli Uffizi, in coincidenza tra l’altro con la vigilia dell’Expo, lo trovo un danno inspiegabile e di dimensioni sproporzionate rispetto al problema, che comunque stiamo affrontando come ben sanno i lavoratori. Rivolgo ancora ai sindacati la richiesta a tornare indietro su questa decisione, perché fa molti più danni che benefici che possono aspettarsi i lavoratori». Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella dopo lo sciopero, indetto da Cgil e Uil, degli degli addetti dei servizi aggiuntivi dei musei statali fiorentini, tra cui Uffizi e Galleria dell’Accademia. I lavoratori dei servizi aggiuntivi dei musei statali fiorentini – che si occupano di biglietteria, bookshop, guardaroba, dipendenti di Opera Laboratori Fiorentini, che gestisce in appalto i servizi – chiedono da tre mesi di avere un interlocutore per confrontarsi sulla predisposizione del bando della gara che sarà fatto nell’ambito della riorganizzazione delle stesse strutture museali.
Nardella risponde agli scioperanti La protesta, in sostanza, riguarda la mancanza di garanzie per questi lavoratori nella riforma del Mibact varata dal ministro Dario Franceschini. «Il 6 marzo – ha aggiunto Nardella, parlando a margine di un’iniziativa a Firenze – c’è stato un incontro in cui il ministro ha rassicurato gli addetti sullo sviluppo dei servizi nei musei». Per il sindaco lo sciopero è «dunque incomprensibile, oltre che un dispetto alla città, in un momento in cui comincia la stagione del turismo. È un danno di immagine per la cultura in Italia, che dovrebbe essere aperta 365 giorni l’anno». Per Nardella, infine, «quando si decide di compromettere l’apertura di un museo che è il fiore all’occhiello come gli Uffizi penso si debbano avere motivazioni davvero serie, eccezionali e fondate». «Ci rendiamo conto del disagio che scaturirà da uno sciopero durante il periodo Pasquale per l’intera città di Firenze – avevano scritto in una lettera aperta al sindaco i lavoratori e le sigle sindacali dei musei statali fiorentini -. Pertanto, ci rivolgiamo a Lei nuovamente, oltre che in qualità di Sindaco di Firenze anche e soprattutto, come detentore della delega Istituzionale alla Cultura fiduciosi della profusione ulteriore del suo impegno» per trovare un interlocutore sul bando di gara.
Sorpreso il ministro «Sono rimasto a bocca aperta leggendo la notizia». Così il ministro dei Beni culturali e del Turismo, Dario Franceschini, risponde alle domande dei giornalisti circa lo sciopero minacciato dai lavoratori dei musei fiorentini. «Qualche giorno fa – spiega il ministro – ho incontrato una rappresentanza dei lavoratori degli Uffizi, che in questo caso non sono dipendenti pubblici, ma delle aziende che hanno la concessione dei servizi, e ho loro garantito che nelle prossime gare di affidamento che dobbiamo eseguire in trasparenza ed efficienza, inseriremo la clausola sociale. Quella, cioè – spiega – che impone alla società vincitrice di una gara l’assorbimento del personale che già lavora nel sito. Ho letto che la protesta sarebbe perché ancora non è avvenuto nulla. Ma le gare non saranno indette prima di settembre 2015, quindi non avverrà nulla prima di settembre. Nel minacciare uno sciopero per Pasqua ci vedo un po’ di autolesionismo e me ne dispiace quando viene da parte dei sindacati».