«Il disastro della Concordia a confronto con altre tragedie simili, come l’attentato alle Torri Gemelle». È il singolare parallelismo fatto dal comandante della Costa Concordia Francesco Schettino, durante la sua lectio magistralis all’Università La Sapienza di Roma. Sì, proprio così: Schettino «non è risalito a bordo, c***o!», la sera in cui la Concordia si arenò sugli scogli gigliesi. Bensì è salito in cattedra: secondo quanto riporta La Nazione è successo al termine di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense della facoltà di Medicina. Il tema: come si gestisce il panico.
Schettino: «So come ci si comporta per controllare il panico» Nella sua lezione, Schettino ha commentato una ricostruzione del naufragio del Giglio e raccontato agli studenti universitari aneddoti tratti dalla sua esperienza di comandante di navi, soffermandosi in particolare sulla gestione di situazioni di panico e di crisi. Schettino ha anche ricevuto un diploma dall’ateneo. «Sono stato invitato come esperto e ho illustrato agli studenti la gestione del controllo del panico – ha spiegato lo stesso Schettino – So come ci si comporta in casi del genere, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse». Chissà in quanti all’Isola del Giglio e tra i passeggeri e l’equipaggio della nave naufragata nel gennaio 2012 la pensano allo stesso modo. Un pensiero finale anche per le 32 vittime: loro sicuramente avrebbero qualcosa da obiettare alle parole del comandante…
L’ira del rettore de La Sapienza «Una scelta indegna ed inopportuna invitare un rinviato a giudizio per reati così gravi all’Università che è una comunità educante. Schettino è un personaggio negativo, responsabile della morte di 30 persone ed io al posto suo starei ben nascosto». È il grido di rabbia del Rettore dell’Università La Sapienza Luigi Frati che della lezione tenuta da Schettino – a quanto si apprende avvenuta ai primi di luglio nell’ateneo romano – è venuto a conoscenza soltanto dalla stampa. «Sottoporrò la questione al Senato Accademico – conclude Frati – ma per quanto mi riguarda un personaggio simile non dovrebbe proprio partecipare a nulla, figuriamoci se invitato».