All'uscita dal tribunale di Siena

ROMA – Parata e risposta. La chiave della scherma. Presa in prestito dall’avvocato Luciano Guidarelli, che ha presentato un esposto alla Federazione.

L’intento è accertare eventuali responsabilità disciplinari dei tre atleti che sarebbero stati coinvolti nella presunta violenza sessuale nei confronti di un ragazza minorenne all’epoca dei fatti. Episodio che risale allo scorso agosto, quando a Chianciano Terme si ritrovarono in ritiro varie nazionali giovanili.

“Vogliamo abbattere il muro di silenzio che circonda questa vicenda e per questo abbiamo depositato un esposto alla procura della Federscherma (Fis) e per conoscenza al procuratore generale dello Sport, Ugo Taucer al fine di accertare le responsabilità disciplinari dei due schermidori. – ha detto il legale, che difende gli interessi della giovane di origine messicana, ma che gareggia per l’Uzbekistan -. In casi così gravi non si possono attendere i tempi della giustizia ordinaria. Su quanto avvenuto, fino ad oggi, la Fis non ha mosso un dito. Solo uno degli schermidori si è autosospeso per una sola gara. La mia assistita non è stata mai ascoltata e a nulla sono serviti i miei solleciti”.

Guidarelli però non si è limitato a denunciare l’immobilità delle federazione, ma ha raccontato un episodio avvenuto qualche mese dopo la presunta violenza. “E’ accaduto anche di peggio – ha evidenziato l’avvocato -, la giovane, nei mesi scorsi, si è recata per delle gare in Turchia e lì, nello stesso albergo, c’erano i ragazzi che lei accusa di stupro. La madre è dovuta intervenire per cambiare hotel e la ragazza mi ha riferito, inoltre, di sentirsi isolata ed emarginata dalla Federazione quasi come se denunciando quanto subito abbia fatto qualcosa di sbagliato. Questi atleti, al netto di quanto deciderà la giustizia penale, hanno infranto le regole di comportamento previste proprio dalla Fis con condotte gravi ed inopportune”.

La giovane, non appena si è reso conto di cosa era successo, ha chiamato la madre e insieme sono andate a denunciare l’accaduto. Poi le visite in ospedale a Roma e l’inizio dell’iter investigativo. L’avvocato qualche tempo fa aveva denunciato lo stallo sul caso, al punto che la procura di Siena con una nota firmata dal procuratore capo Andrea Boni, aveva ripercorso i passaggi di quanto fatto dagli inquirenti. Il comune di Chianciano, al tempo del sindaco Andrea Marchetti, aveva espresso la volontà di costituirsi parte civile in un eventuale procedimento.

“La Federazione Italiana Scherma, in merito all’inchiesta della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena e a seguito di alcune dichiarazioni a mezzo stampa apprese nella giornata di oggi, ribadisce, con totale fermezza, la correttezza, la trasparenza e la responsabilità del proprio operato, nel rispetto delle regole, dell’indipendenza della Giustizia sportiva, dei ruoli e del Diritto”.

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