Una causa civile contro il Comune di Firenze per sospetti di ‘schedatura’ dei mendicanti. È quanto promosso da un pool di legali, guidato da Alessandro Simoni, docente all’Ateneo fiorentino, che assiste tre donne romene sanzionate più volte nel marzo scorso perchè chiedevano l’elemosina in strada, secondo l’amministrazione creando fastidio o intralcio, con il supporto di European Roma rights center e Open society institute, fondazioni con cui il magnate americano George Soros sostiene iniziative mirate al riscatto sociale. La causa approderà ad aprile prossimo davanti al tribunale di Firenze a seguito di un ricorso finalizzato ad appurare se risponda al vero l’esistenza di un database, in Palazzo Vecchio, creato ai fini di un controllo dei mendicati in città.
Perché intentare causa al Comune di Firenze Un’azione decisa spiega Alessandro Simoni, a seguito del silenzio da parte dell’Amministrazione comunale. Anche alle osservazioni presentate dai legali nelle forme previste circa la legittimità delle multe, Palazzo Vecchio non avrebbe mai fornito risposte. «La questua in Italia – ricorda Simoni, che a Firenze è docente di Sistemi giuridici comparati – è legittima. Ciò che è sanzionato nel regolamento comunale ed è stato contestato riguarda comportamenti e atteggiamenti fastidiosi e pericolosi nei confronti degli altri nelle strade pubbliche. Ma come decidere ciò che è fastidioso. Il regolamento non lo spiega e lascia spazio a un’eccessiva discrezionalità amministrativa», con il rischio di produrre effetti di discriminazione indiretta e quindi anche di una possibile violazione del principio costituzionale di uguaglianza.
Non è un’azione politica Riguardo al database, i legali si sono rivolti al tribunale in base alle legge sulla privacy, sollevando dubbi su una possibile schedatura dei mendicanti. «A noi non interessa la scelta politica, ma la legalità degli strumenti che vengono adottati», spiega ancora Simoni, impegnato nella causa insieme a Giacomo Pailli ed Eleonora Innocenti, e che insieme ai colleghi assiste le tre donne romene a titolo gratuito. Tra i testi che gli avvocati chiederanno che vengano convocati in tribunale il sindaco Dario Nardella e l’ex comandante dei vigili urbani di Firenze Antonella Manzione, oggi capo del dipartimento Affari legislativi di Palazzo Chigi.