In Toscana sul fronte dell’accoglienza migranti siamo «ormai oltre la saturazione e l’apertura di ulteriori strutture genera complessità». Lo scrive il sindaco di Firenze, Dario Nardella in una lettera inviata al prefetto del capoluogo toscano Alessio Giuffrida dopo la «notizia di assegnazione alla Regione Toscana di circa 600 richiedenti asilo negli ultimi giorni. Il punto è che la Toscana “ha una presenza di richiedenti asilo superiore del 12% rispetto alle quote dovute».
Migranti in Toscana Stando ai numeri citati nella missiva infatti, che il primo cittadino ricava dal sito del ministero dell’Interno (dati del 21 ottobre 2016), la Toscana conta 12.072 presenze a fronte delle 10.770 stabiliti nella ripartizione del fondo sociale nazionale. Quello che non torna a Nardella è che in quella stessa tabella vi siano Regioni «sotto quota», come «la Lombardia (6%), il Lazio (6%), la Campania (22%), l’Emilia Romagna (6%), la Puglia (8%) e la Valle d’Aosta (38%)». Il sindaco apprezza la posizione del ministro Angelino Alfano, che premia i Comuni che aderiscono alla rete del sistema Sprar (sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), aprendo quindi alla possibilità di non accogliere ulteriori centri di accoglienza straordinaria e allo stesso tempo prevedendo vi siano 2,5 migranti ogni mille abitanti nei comuni con più di 2mila residenti e di 1,5 per le Città metropolitane.
Lettera di Nardella a Giuffirida Tuttavia chiede al prefetto Giuffrida «di sollecitare il ministero affinché non invii ulteriori richiedenti asilo sul territorio toscano, almeno fino al riequilibrio delle percentuali tra le Regioni». Inoltre, una volta riequilibrate le quote, il criterio di ripartizione interno alla Toscana «non consideri soltanto la percentuale di popolazione, ma anche la presenza dei centri Sprar e di Msna (minori stranieri non accompagnati, ndr), andando ad individuare con le prefetture prioritariamente quei Comuni che ad oggi non si sono attivati per l’accoglienza». Al prefetto di Firenze ha scritto anche il sindaco di Prato e delegato nazionale dell’Anci all’immigrazione, Matteo Biffoni. «In Toscana si rispettino le quote assegnate dal governo per la ripartizione dell’accoglienza migranti tra le Regioni-ha sottolineato Biffoni– La situazione dopo l’arrivo degli ultimi 600 profughi, e’ arrivata ormai oltre i limiti di saturazione». La Toscana, infatti, «ha oggi una presenza di richiedenti asilo superiore del 12% rispetto alle quote assegnate, contrariamente a molte altre Regioni che sono sotto la loro soglia; questo può comportare il serio rischio di tensioni sociali, fenomeno che è nell’interesse di tutti scongiurare e comporta un aggravio sui territori che mette in seria difficoltà le amministrazioni comunali». Da qui la richiesta, simile a quella formulata dal collega fiorentino: il ministero dell’Interno «valutata la situazione blocchi nuovi arrivi in territorio toscano, riequilibrando le presenze a livello nazionale». Inoltre, «si consideri il criterio di ripartizione dei migranti non solo in base alla popolazione, ma anche rispetto alla presenza di centri Sprar e Msna come recentemente concertato tra Anci e ministero dell’Interno e certificato anche dall’ultima circolare sulla ripartizione a firma del ministro Alfano dello scorso 12 ottobre».