Delirio per Porta Crucifera: vince la Giostra del Saracino con il 5 di Alessandro Vannozzi. Trentasette: è questo il numero più urlato, cantato e festeggiato della notte. Il nuovo numero delle Lance d’Oro del Quartiere di Porta Crucifera, cresciuto grazie alla vittoria di ieri sera. Già da diverse edizioni il quartiere dei rosso-verdi bramava la vittoria, negli ultimi anni sfuggitagli letteralmente dalle mani per banali errori o supremazia tecnica dei giostratori avversari. Superiorità dei giovani Elia Cicerchia e Gianmaria Scortecci di Porta Santo Spirito per esempio, superiorità che in questa edizione però non c’è stata. I due giostratori – che i pronostici volevano vincitori di questa giostra – hanno corso un Saracino letteralmente da dimenticare, non riuscendo a totalizzare complessivamente più di un solo punto. Gianmaria Scortecci ha corso una carriera convulsa, il cavallo era teso e spaventato dalla confusione della piazza e, una volta imboccata la strada per il Buratto, ha dato pochissimo tempo al Giostratore per preparare il tiro. Risultato: Scortecci riesce a mirare al solito quattro, ma nell’impatto col Buratto perde la lancia, totalizzando punti zero. Porta Santo Spirito apre la 129esima edizione della Giostra del Saracino con un punteggio che equivale ad una condanna: i giallo-blu ormai sono fuori dai giochi. A meno che l’altro giostratore, Elia Cicerchia, non riesca a spezzare la lancia su un punto alto, raddoppiando così il proprio punteggio e salvando le sorti del quartiere. Così infatti cerca di fare Cicerchia, punta il cinque a tutta velocità e a tutta forza, ma spezzare la lancia è un’impresa difficilissima, che rare volte va a segno. Difatti: Cicerchia porta a casa un misero uno. Le prime carriere di Porta Sant’Andrea, Porta del Foro e Porta Crucifera sono tutte positive: si attestano tutte sul quattro. Il punteggio di Stefano Cherici di Sant’Andrea è tra il tre e il quattro: viene misurato dai giudici. Risulta un quattro ma il quartiere è deluso: si aspettava di aprire con un bel cinque. Dopo è la volta di Andrea Vernaccini di Porta del Foro, esordiente, che in mezzo a non poche difficoltà, anche lui porta a casa un quattro. “Questa è la più grande soddisfazione dopo la nascita di mia figlia –dice a caldo Vernaccini”. La carriera seguente la corre Filippo Fardelli per Porta Crucifera, un altro esordiente che non delude. Le prime quattro carriere vengono corse tutte con grosse difficoltà, soprattutto la partenza dal pozzo è disturbata dai giovani dei quartieri, nel pubblico in piedi. Il clima che c’è non aiuta: tenere sotto controllo i cavalli è quasi impossibile.

arezzo 01Secondo giro di carriere Dopo anni di dominio Santo Spirito è fuori, la sfida prosegue tra gli altri tre quartieri. Elia Cicerchia, amareggiato per il risultato, parla subito di disastro e specifica: “non si possono risolvere le Giostre con i disordini e con i disturbi continui”. Il gioco va avanti e Sant’Andrea punta tutto su Enrico Vedovini. Da lui si aspetta un cinque che non arriva. Lo sbaffa con la lancia, ma le misurazioni non mentono: è un quattro. Andrea Carboni di Porta del Foro fa una buona carriera e fa quattro: da anni Porta del Foro non si trovava in corsa così fino all’ultimo. Tocca ad Alessandro Vannozzi di Porta Crucifera, che mette la propria firma a questa Giostra con un bellissimo centro, l’unico della serata. È un cinque perfetto, da mastro qual è. Non c’è storia, Porta Crucifera chiude la Giostra del Saracino: vince, si aggiudica la Lancia d’Oro e gli onori della piazza.
Per porta del Foro la vittoria non è più una Chimera Sì perché grazie ad Andrea Carboni e ad Andrea Vernaccini, Porta del Foro, pur non avendo vinto, torna ad essere di nuovo competitiva. I giostratori della Chimera, con i due quattro, hanno ridato speranza ad un quartiere che non conquista una Lancia d’Oro dal lontano settembre 2007. Il giudizio degli spettatori è stato unanime: i cavalieri di Porta del Foro non subiscono più le strategie e i talenti degli altri quartieri, sono tornati a giocare la Giostra del Saracino.

Carriere disturbate: così non è più Giostra L’unica nota stonata di questa edizione del Saracino è stata il caos e la tensione nei quali si è dovuta giocare la Giostra. Urla, cori e striscioni contro i cavalieri avversari, in piazza, ci sono sempre stati. I giovani quartieristi, i più agguerriti, hanno sempre assistito e partecipato alla Giostra in piedi, a bordo lizza. La prassi di sostenere i propri cavalieri in religioso silenzio e invece cercare di fare imbizzarrire quelli degli avversari, con fumogeni e lanci di oggetti, è ormai risaputa. Per questo da anni la lizza è protetta da alte reti contro il lancio di monete, tappi, e addirittura bottiglie. Questo però non impedisce ai quartieristi di disturbare le carriere fino a comprometterle. Ieri sera infatti sono state accese decine e decine di torce infuocate, laser e flash dei cellulari a intermittenza. Tutto questo ha terrorizzato gli animali, portandoli a voler scappare, fuori dal controllo dei cavalieri. Questa prassi non solo rovina l’autenticità del gioco della Giostra, ma mette in serio pericolo il cavallo, il cavaliere e tutti i figuranti che prendono parte alla Giostra e vi assistono ai lati della lizza. Oltretutto il Saracino è già nell’occhio del ciclone del Ministero della Salute per delle presunte violazioni del Decreto Martini, che regola la sicurezza dei cavalli e dei fantini durante le manifestazioni storiche. Tra mille polemiche infatti, durante questa edizione – nella quale il Ministero voleva che la lizza fosse tutta transennata – sono state adottate delle misure di sicurezza aggiuntive. La lizza è stata ampliata ed è stato ridotto il dislivello tra questa e la pavimentazione della piazza tramite dei teli e della sabbia. Il tutto per evitare cadute del cavallo, del cavaliere ed eventuali feriti. Misure irrisorie, se si permetterà ancora a centinaia di persone di perseverare nei loro comportamenti incivili. La questione è delicata, e dubito che la città sia pronta ad affrontare un reale incidente. Spero non si debba arrivare alla tristissima soppressione di un animale ferito dinanzi a migliaia di persone, per comprendere la complessità della questione. Arezzo e la Giostra del Saracino stanno scherzando col fuoco e qua non siamo a Siena.