La crisi economica mette a rischio la salute degli italiani, e gli anziani sono quelli che ne soffrono maggiormente le conseguenze. Infatti, in Italia cala dopo anni l’aspettativa di vita, diminuiscono i servizi e non si fa prevenzione. E’ quanto emerge dalla dodicesima edizione del Rapporto Osservasalute (2014), l’analisi dello stato di salute della popolazione e della qualità dell’assistenza sanitaria nelle Regioni italiane. E’ purtroppo una conferma di quanto affermato dall’Anp Cia Toscana, sulle conseguente di tagli lineari e spending review esagerata, che sta sostanzialmente mettendo a rischio i principi fondamentali del nostro sistema sanitario, ovvero il suo carattere pubblico e universalista.
In Toscana le cose vanno sensibilmente meglio, ma non mancano i segnali di allarme. E’ comunque grave la crescita del divario fra le regioni del nord e del sud.
«Serve una riflessione seria e ponderata da parte della politica e delle istituzioni – sottolinea il presidente Anp Cia Toscana Alessandro Del Carlo – che produca un cambiamento delle politiche nazionali, perché sulla sanità occorre trovare un equilibrio tra esigenze di sostenibilità e innovazione, tra riorganizzazione lotta agli sprechi e investimenti per nuovi servizi. Se si vuole mantenere il carattere pubblico e universalista del sistema sanitario e sociale bisogna smetterla con la politica dei tagli lineari, che poi vanno a penalizzare le situazioni più virtuose come la Toscana nel panorama nazionale».
Il governo deve “mettere in sicurezza” le risorse che servono al sistema sanitario nazionale; impegnarsi di più per raggiungere una maggiore omogeneità dei sistemi sanitari regionali in termini di efficienza e di sostenibilità. Ridurre al minimo i fenomeni di migrazione interna per gli interventi chirurgici e cure specifiche. Aggredire con maggiore decisione le situazioni regionali e territoriali che presentano gravi inefficienze di funzionamento come di bilancio economico e finanziario.
E’ utile ribadire come un sistema sanitario e sociale efficiente e giusto non è solo una conquista sociale e civile per tutti i cittadini, ma è anche una precondizione per difendere la coesione sociale e favorire la crescita economica del paese.
Servono dunque politiche integrate che, da una parte garantiscano risorse per il sistema sociosanitario, dall’altra potenziare i servizi sociali e civili come viabilità, trasporti, uffici postali, banda larga. In sostanza un sistema servizi e infrastrutture capaci di creare la giusta connessione fra aree interne e aree urbane, fra città e campagna, dove il tema dei diritti all’accesso ai servizi non conosce differenze fra le persone; dove il sistema socio sanitario è organizzato in un’ottica di “moderno welfare territoriale”, finalizzato alla tutela sociale, alla qualità della vita e al benessere delle persone