«Io penso che l’intramoenia non arricchisce affatto i medici e che anzi è una risorsa per le aziende». A dirlo durante la tradizionale assemblea annuale Roberto Monaco, presidente dell’Ordine dei Medici e Chirurghi della Toscana intervenendo su un dibattito che sta accendendo gli animi portando anche alla divisione tra il presidente Enrico Rossi e il suo assessore alal salute Stefania Saccardi. «In questi giorni si sta parlando dell’intramoenia e il nostro governatore ha proposto di abolirla perché produttrice delle liste d’attesa e di altre problematiche – ha detto Monaco – . Senza dubbio l’intramoenia è una risorsa trasparente per il cittadino che può scegliere il professionista e questi in autonomia può esercitare con libertà la sua professione».
Esami in notturna Da qui una proposta per ridurre le lunghe liste d’attesa: «Bisognerebbe in tempi di crisi avere il coraggio di investire. Bisognerebbe sbloccare le assunzioni e assumere nuovi medici, infermieri, tecnici e fare lavorare la tecnologia e i servizi fino a tarda sera. In una società che cambia poter fare un esame dopo cena mi sembra un atto di civiltà e di prossimità. Sappiamo che il mondo cambia, la società cambia. Un tempo eravamo una società rurale adesso si vive molto più nelle città e questo ha portato ad una richiesta di maggiori servizi che si sono adeguati ai bisogni e alle abitudini sociali. Per esempio anni fa era inconcepibile pensare ad un supermercato aperto la domenica. Oggi è la regola».
«Sanità volano di sviluppo di questo Paese» Con la sua proposta di permettere esami anche nelle ore serali, il presidente dell’Ordine dei Medici spiega di aver «riflettuto circa le criticità di questa proposta. Se aumenta l’offerta può aumentare la domanda. Ma è proprio qui che entra in gioco il ruolo della professione e dell’incontro con i cittadini. Da un lato bisogna lavorare come medici sull’appropriatezza dall’altro bisogna costruire un ‘alleanza strategica con i cittadini che devono essere informati e formati che non sempre fare di più significa fare meglio come ci insegna la Slow Medicine. Questo comporta sicuramente un grande impegno da parte di tutti, medici, cittadini,istituzioni, giornalisti ma sono certo che con il tempo si abbatterebbero le liste d’attesa, si ridurrebbe il precariato e perché no ammortizzando i costi dei macchinari si potrebbero anche ridurre i tickets salvaguardando il Servizio Sanitario pubblico. Anzi la sanità potrebbe diventare il volano dello sviluppo economico di questo Paese». discorso assemblea 2016