È stato eseguito all’ospedale Careggi di Firenze il primo impianto al mondo di retina artificiale in una paziente fiorentina di circa 60 anni affetta da malattia di Stargardt, patologia ereditaria che colpisce una persona su 10mila portando, come nella retinite pigmentosa, a cecita’ progressiva e irreversibile nel corso della vita. L’intervento è stato realizzato da Stanislao Rizzo, direttore dell’oculistica di Careggi, che racconta: «Otto giorni dopo l’operazione di inserimento dell’impianto nell’occhio il sistema è stato attivato e per la prima volta oggi una paziente affetta da stargardt ha visto alcuni segnali luminosi dopo anni di cecità. Saranno necessari almeno 6 mesi di riabilitazione prima di poter interpretare sagome e forme, ma questa prima percezione visiva rappresenta una speranza di cura per una forma di cecità per la quale fino ad oggi non era stata adottata alcuna terapia efficace».
La retina artificiale è un impianto che collega un microchip alla retina, ormai priva di capacità visiva, permettendo il passaggio al cervello di segnali catturati da una microcamera esterna. Questi segnali restituiscono ai pazienti, dopo specifica riabilitazione, la percezione di sagome e presenze in movimento, consentendo una capacita’ visiva sufficiente a orientarsi nello spazio. «L’operazione- ha dichiarato l’assessore al diritto alla salute della Toscana, Stefania Saccardi- è stata eseguita come gli altri impianti di retina artificiale al Careggi, in regime di sanità pubblica, a carico del Servizio sanitario della Regione Toscana. Questo intervento rappresenta un doppio primato mondiale della sanità toscana: non solo è il primo in assoluto per una malattia rara come la Stargardt, ma è stato eseguito in una oculistica fiorentina d’eccellenza, che ha già impiantato 14 retine artificiali con il maggior numero di interventi di questo tipo a livello internazionale».