Portoferraio non ha più il suo Sindaco. Roberto Peria ha annunciato questa mattina nel corso di un consiglio comunale straordinario, le sue dimissioni, come plateale gesto di protesta nei confronti della Regione Toscana e del futuro dell’isola in materia di sanità. «Potremmo parlare di politica, di princìpi, di diritti, di quello che volete – ha detto questa mattina leggendo una lettera in sala del Consiglio -. Ma la salute della gente, della mia gente dell’Isola d’Elba, viene prima di tutto. Un mese e mezzo fa ho accettato con riserva l’incarico di Presidente della Conferenza dei Sindaci – ha detto il primo cittadino – perché volevo capire bene come stessero le cose. Ora ho capito che siamo di fronte a decisioni già prese».
 
Braccio di ferro con la Regione Non più tardi di ieri la Regione Toscana, per voce dell’assessore alla sanità Luigi Marroni,  aveva inviato ai sindaci elbani una lettera in cui metteva nero su bianco gli impegni che la Regione intendeva assumersi per la sanità dell'isola. «Mi assumo l'impegno a definire entro i prossimi due mesi un progetto sanitario specifico, che miri a tenere conto delle peculiarità dell'insularità e della qualità, adeguatezza, quantità e sicurezza dei servizi sanitari, al fine di servire e tutelare al meglio la popolazione dell'isola d'Elba – aveva scritto  -. La situazione di grave crisi economico-finanziaria che il nostro Paese sta attraversando e la consistente riduzione delle risorse a disposizione hanno reso obbligatorio procedere in tempi brevi all'analisi delle strutture e dei servizi del sistema sanitario regionale, per individuare spazi di razionalizzazione e ottimizzazione che conducono ad una necessaria revisione dei modelli organizzativi e produttivi. Un'azione che – si sottolinea nella lettera – e' comunque improntata al rispetto dei principi di universalità, di qualità, di equità e quindi al mantenimento e possibilmente al miglioramento del livello dei servizi e dell'assistenza».
 
Il precedente Troppo poco, evidentemente, per il primo cittadino elbano del Partito Democratico che già il 27 ottobre scorso aveva minacciato le dimissioni a causa della paventata chiusura del reparto di chirurgia all'ospedale di Portoferraio. «Sono rientrato, con riserva, a fare il presidente della conferenza dei sindaci in ambito sanitario e ho trovato una situazione lacerata – aveva dichiarato Peria -. La sanità elbana è in una sorta di caduta libera, che riguarda sia il presidio ospedaliero che le strutture territoriali, peraltro mai decollate. Non è possibile permettere perdite di servizi su un modello sanitario che vada in senso contrario al diritto alla salute. Non posso pensare che mi sparisca un ospedale tra le mani. Se la Regione conferma questa operazione al ribasso – aveva concluso -, sono pronto a dimettermi. Garantire i diritti dei cittadini è il senso stesso del mio impegno. Noi crediamo in un piano attuativo locale per creare un'offerta adeguata alle esigenze del territorio».

Il documento del PD di Portoferraio Risale al mese di marzo l’approvazione di un documento di indirizzo proprio sul tema della sanità del Circolo del PD di Portoferraio. «E’ sul territorio – si legge nel documento – che si concentrano le maggiori criticità a causa di una visione ospedalocentrica da una parte e di un’insufficiente programmazione di nuove strategie dall’altra, aggravate da una drammatica inadeguatezza delle strutture “distrettuali”, assolutamente non in grado di rispettare i minimi standard di accreditamento. La Regione – era stato l’invito – traduca in concrete decisioni operative il riconoscimento più volte ribadito di bisogni particolari della nostra area, cominciando con il rimpinguare il Fondo delle specificità geografiche (Progetto Elba), letteralmente massacrato dai tagli degli ultimi due anni».
 
Verso elezioni anticipate? Adesso ci sono venti giorni di tempo perché le dimissioni diventino esecutive. In quel caso, Portoferraio andrebbe ad elezioni anticipate nella prossima finestra elettorale disponibile, insieme a Rio Marina, alle politiche e al referendum per il Comune Unico.