Il nostro viaggio nelle primarie senesi (#primariesenesi) attraverso il confronto tra i candidati. Dopo Sovicille (leggi) Monteriggioni (leggi) e Rapolano Terme (leggi), Colle Val d’Elsa (leggi) e Buonconvento (leggi), agenziaimpress.it propone il faccia a faccia tra i candidati del Partito Democratico di San Quirico d’Orcia, Valeria Agnelli e Gianfranco Magrini, in vista delle primarie del prossimo 9 marzo in provincia di Siena.

A San Quirico d’Orcia dopo un mandato del sindaco Roberto Rappuoli, si va alle primarie Pd con due candidati. Da una parte Valeria Agnelli, 30 anni, architetto, che ha fatto parte dell’esecutivo provinciale del Pd con delega a comunicazione e formazione politica, e consigliere comunale del Centro Sinistra nell’ultimo quinquennio;  dall’altra Gianfranco Magrini, 64 anni, coordinatore dei renziani della Val d’Orcia;  fino al 2008 dirigente della Banca Monte dei Paschi poi libero professionista fino al  2013, oggi in pensione. Eccoli nella nostra intervista doppia.
 
Partiamo dall’economia: l’edilizia come San Quirico l’ha sempre conosciuta e che ha portato benessere fino a qualche anno fa, oggi non c’è più. Turismo, termalismo, artigianato e agroalimentare: su cosa bisogna puntare nel futuro e attraverso quali strade?
 
Valeria Agnelli: «Dobbiamo puntare su tutte queste cose e non solo. Il nostro territorio è una ricchezza, deve essere la chiave per una ripresa e per il futuro dei giovani. C'è la necessità di puntare sulla qualità dei prodotti agroalimentari, tornare a valorizzare l'artigianato, riprendere il percorso dei marchi di qualità e soprattutto realizzare una rete forte tra tutti i nostri migliori prodotti. Quando parliamo e mostriamo la Val d’Orcia, non dobbiamo pensare solo ai paesaggi, ma abbiamo il dovere di far conoscere un intero mondo, fatto di prodotti agricoli di qualità, di artigianato, di servizi. Abbiamo il dovere di favorire e incentivare lo start-up di imprese, soprattutto giovanili, attraverso il reperimento di fondi europei che l'Amministrazione Comunale dovrà favorire predisponendo un punto a supporto della compilazione dei bandi per intercettare le risorse e far ripartire uno sviluppo sostenibile. Un investimento importantissimo sarà quello per le Terme che dovranno essere realizzate in tempi rapidi, è un valore etico e culturale per noi. Queste daranno nuove prospettive e, attive tutto l’anno, permetteranno di poter prolungare il periodo di fruizione turistica del nostro territorio e in più offriranno un servizio anche ai Sanquirichesi per poter godere delle nostre ricchezze. Per il turismo sarà fondamentale una programmazione annuale degli eventi, in modo che vi possa essere una promozione efficace anche attraverso le strutture ricettive, ogni giorno dell’anno.Inoltre credo che un'altra sfida sia quella dell’innovazione e del risparmio energetico, guardare al futuro con uno sguardo nuovo è un dovere».
 
Gianfranco Magrini: «Innanzi tutto non è del tutto vero che l’edilizia a San Quirico è finita in quanto ci sono alcune realtà imprenditoriali che si stanno consolidando e attingono al capitale umano dei nostri operai percorrendo la strada della qualità. Tutto ciò fa ben sperare per una rinascita e comunque era sufficiente a non disperdere una tradizione importante, necessaria alla ripresa economica della nostra nazione. Nelle nostre zone così struggenti e piene di fascino ambientale dovremo saper coniugare l’agricoltura con la grande scommessa biologica e l’alta qualità dei nostri prodotti, introdurli in filiere commerciali diverse da quelle attuali proponendo, ad esempio, la creazione di consorzi per la molitura dei grani duri che risultano essere tra i migliori, affrontare mercati europei affamati di biologico ed alta qualità,incentivare una sinergia con università, organismi comunitari, associazioni e onlus come ad esempio slow food, organizzare seminari, convegni, mostre che permetterebbero di raccogliere suggerimenti, gente, personaggi, comunità che percorrerebbe le nostre strade i nostri agriturismi, affittacamere, hotel, ristoranti, ovviamente scegliendo i periodi meno frequentati dal turismo classico. Un’altra scommessa sarà quella di coniugare ovviamente l’agricoltura con il paesaggio e il turismo ma anche con attività culturali utilizzando quel palcoscenico unico che è rappresentato dal palazzo Chigi, naturale location per mostre, eventi e quanto altro necessario alla promozione delle nostre colline, dei nostri prodotti e della nostra cultura. Inoltre una scommessa per il prossimo sindaco sarà  il completamento delle filiere produttive incentivando l’imprenditoria giovanile con Bandi comunali che offrano le sostanze finanziare per avviare queste nuove attività, ad esempio, la creazione di una azienda di spedizione che non è presente nemmeno in zone limitrofe, un piccolo scatolificio, l’implementazione di nuove produzioni come da esempio una piccola torrefazione di caffè, un laboratorio di cioccolato, puntando su artigianato sia di trasformazione dei nostri prodotti che di riscoperta di vecchi mestieri presenti a San Quirico sin dai primi del novecento. Tutto questo  per dire: innovazione, creazione, diversificazione economica, culturale, produttiva e di genere. Infine elaborare un progetto compatibile con le nostre possibilità ambientali e di risorse idrico termali per la costruzione di un impianto termale sanitario e termale-ludico che veicolerebbe migliaia di persone e che finalmente potrà soddisfare anche le legittime aspettative degli abitanti di San Quirico d’Orcia che già da tempi remoti, sia etruschi che romani, medioevali, rinascimentali, avevano a disposizione bagni termali pubblici».   
 
Un punto di forza di questa comunità è il sociale: un’associazione di volontariato ogni cento abitanti. Come intedendi valorizzare questa risorsa e in che modo?
 
Valeria Agnelli: «Le associazioni sono una ricchezza enorme per la nostra comunità, sono quelle che, insieme al Comune, hanno garantito alcuni servizi per gli anziani e la comunità intera. Penso, in questo senso, alla Misericordia e all’Auser; penso al ruolo dei Quartieri per l’integrazione dei nuovi residenti, a tutte le associazioni sportive e artisitico-culturali per lo sviluppo della socialità e delle attività anche ricreative che rendono vivo il paese. Dobbiamo continuare a collaborare in stretto rapporto con loro, continuando ad investire sugli spazi e sulla programmazione delle attività. Questa, per esempio, deve essere incentivata nella stagione estiva e realizzare un programma coinvolgendo attivamente le associazioni e i giovani per eventi che possano rendere vivo il nostro centro storico. C'è poi il nostro bel Palazzo Chigi Zonadadari e il Teatrino una vera e propria perla, questi spazi devono essere vissuti più attivamente e con maggiore intensità. Dovremo continuare con la consulta permanete delle associazioni, in modo che ogni programmazione risulti ben coordinata e ricca di proposte che raggiungano tutti coloro che vivono o visitano il nostro comune. C’è poi tanto lavoro da fare sul sociale: in questo campo, come da tradizione, investiremo e cercheremo collaborazioni per rispondere ai nuovi bisogni. Ci sono i servizi alla persona da mantenere e migliorare, c'è la grande sfida del Condominio Solidale, che dovremo monitorare costantemente e saper plasmare in termini di servizi in base ai bisogni dei Sanquirichesi. Questa struttura potrà dare anche prospettive lavorative, ma il volontariato e le associazioni saranno fondamentali. Sicuramente molto utile e bello, sarebbe  poter sperimentare la banca del tempo».
 
Gianfranco Magrini: «Da quello che ho potuto conoscere il volontariato e il sociale fanno parte integrante del Dna delle nostre zone, nasce spontaneo e riesce a coinvolge anche comunità che arrivano da altri territori facendoli divenire  parti integranti della popolazione di San Quirico. Negli ultimi anni c’è stata una gestione attentissima al sociale e al volontariato e devo fare un elogio pubblico alla Vice Sindaco attuale Donatella Governi che ha interpretato in maniera perfetta il suo mandato presidiando l’intera sfera delle necessita del nostro paese, ciò detto continuerei su questo solco senza se e senza ma».
 
Sviluppo di area: il Parco della Val d’Orcia è ancora un’opportunità? E per quanto concerne i servizi associati, come dovrà porsi il Comune di San Quirico all’interno dell’Unione Amiata-Val d’Orcia?
 
Valeria Agnelli: «Il Parco della Val d’Orcia deve essere un’opportunità! E' la nostra più grande risorsa, dobbiamo riprendere il progetto del Parco, della valorizzazione del territorio. Per fare questo c'è bisogno di un forte impegno e forte decisione da parte di tutti e 5 i Sindaci della Val d'Orcia, senza questo non riusciremo a riprendere quel processo arenato ormai troppi anni fa. Dobbiamo programmare il suo sviluppo e le sue attività come un unico territorio, promozione turistica e logiche urbanistiche devono essere condivise e coordinate. Serve una rete di percorsi che possa rendere agevole la visita nel nostro territorio, anche sugli eventi dovremo fare  un lavoro sempre più coordinato, ma lo possiamo fare solo se tutti crediamo in questo progetto. Sui servizi il discorso è diverso, in un momento di crisi come quello attuale, l’Amministrazione Comunale ha il dovere di erogare ai proprio cittadini servizi di migliore qualità possibile al minor costo. Questo credo che sia il nostro obiettivo, sui servizi non si può cedere a populismi o a preconcetti. Dobbiamo impegnarci perchè certi servizi funzionino meglio e le risposte siamo più veloci, ma credo che restringere l’ambito per avere servizi più costosi dovendo magari aumentare le tasse, credo sia sbagliato. L’Unione dei Comuni Amiata Val d'Orcia permette al nostro Comune di avere servizi e supporti che,  con l’eliminazione delle Province ,saranno importantissimi, penso per esempio alla Protezione Civile; inoltre per noi può rappresentare anche una risorsa. Penso al legname dell’Unione la cui commercializzazione consente di abbattere costi, altrimenti  in capo ai Comuni. Dobbiamo iniziare a considerare che unirci per abbattere i costi di gestione di alcuni servizi può essere molto utile, senza per questo dover rinunciare a mantenerli  vicini ai cittadini, né a  dare  risposte in tempi rapidi».
 
Gianfranco Magrini: «Con molto rammarico ho notato un allentamento dei concetti istitutivi del Parco della Val d’Orcia che deve divenire il collante, il brand necessario a cementare le scelte di innovazione produttiva, incentivare iniziative coraggiose sul fronte di un termalismo integrato che coinvolga più soggetti , Pubblici e Privati che possano convogliare sempre più numerosi, turisti, partecipanti a seminari e convegni, studiosi ecc. Di certo l’immagine della Val d’Orcia è riconosciuta nel mondo intero e dovremo farla diventare il Logo di tutte le nostre produzioni, iniziative, scelte, manifestazioni. Il Parco è il luogo ideale per raccogliere tutte le sfide future dei nostri territori, il contenitore dove elaborare quanto detto in precedenza e far si che ognuno degli abitanti, dal più piccolo al più anziano di questa meraviglia, se ne senta parte integrante.  Per quanto riguarda l’Unione dei Comuni di fatto è una realtà eneludibile fino a che non venisse modificata da un provvedimento governativo, dobbiamo ovviamente puntare ad avere servizi e soluzioni sempre meno onerosi per i cittadini utilizzando economie di scale, mantenendo comunque in capo ai Sindaci dei paesi partecipanti un’autonomia di governo per i loro territori. Evitare che l’Unione dei Comuni diventi una sovrapposizione burocratica, anzi si dovrebbe attivare per una programmazione a supporto della semplificazione di procedure e tempistiche nell’erogazione dei servizi e nelle risposte da parte dei comuni ai singoli cittadini. Per chiudere questa breve chiacchierata. Come dice Oscar Farinetti ‘penseremo locale ma agiremo globale’».