RADICOFANI – La siccità riporta a galla, 25 anni dopo dallo stop, il progetto di un invaso per combattere la penuria idrica in Toscana, un ampio invaso artificiale tra Pienza e Radicofani (Siena), in Val d’Orcia.
Un’opera dimenticata che potrebbe dissetare bene la Toscana meridionale, agricoltura compresa, un po’ come adesso Firenze e la sua provincia si stanno salvando dalla siccità grazie al lago artificiale di Bilancino, nel Mugello (capacità 69 mln mc).
“Considerato che parte dei lavori sono già stati realizzati, visti i cambiamenti climatici e le mutate necessità dell’agricoltura, la cosa più sensata sarebbe quella di portare a termine l’intervento e avere una riserva d’acqua disponibile. Ad oggi siamo ad una volontà di intenti, ma è chiaro che se dovessero esserci le risorse, si potrebbe iniziare a discutere del progetto, naturalmente con il coinvolgimento della popolazione” ha detto il sindaco di Radicofani (Siena) Francesco Fabbrizzi, sulla possibilità, di portare a termine i lavori della diga di San Piero in Campo che in parte insiste nel comune di Ghino di Tacco e in parte in quello di Pienza.
Progettata tra il 1970 e il 1976, i lavori per costruirla furono voluti da un consorzio di bonifica di cui facevano parte i comuni di Pienza, Castiglione d’Orcia, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Montepulciano e Chianciano Terme, come invaso a servizio dell’agricoltura della Val d’Orcia e dei comuni vicini con una capacità stimata di 10,7 milioni di metri cubi d’acqua. Nel 1986 i lavori furono bloccati per motivi economici ma anche per la nascita, nell’opinione pubblica, della convinzione che si sarebbe creata un’incompatibilità ambientale dell’opera idraulica con il microclima della valle. Oggi, dopo 36 anni, la diga, sotto la competenza del Consorzio di Bonifica 6 Toscana Sud potrebbe essere ampliata, terminata ed entrare effettivamente a regime. La Toscana, infatti, si starebbe attrezzando per realizzare invasi a partire dal 2023.
Intanto è stata convocata la cabina di regia regionale sulla semplificazione per la realizzazione di laghetti e invasi.
Obiettivo fare il punto sui danni provocati dalla siccità, scrivere la legge per la semplificazione delle procedure per la realizzazione, anche da parte dei privati, di invasi e individuare 4-5 progetti di laghi e laghetti da sbloccare e realizzare.
Al termine di una riunione del tavolo il governatore della Toscana Eugenio Giani ha detto che “stiamo andando avanti molto bene con quel tavolo, l’obiettivo è triplice: individuare quelli che sono i danni che la siccità sta causando in modo da mettere insieme le richieste per la dichiarazione di emergenza nazionale per avere i fondi rispetto ai danni che si sono creati. Il secondo obiettivo – ha aggiunto – è creare delle procedure che al di là del momento attuale di siccità ci consentano in Toscana di realizzare più laghi e invasi possibile. Dobbiamo deburocratizzzare il sistema di leggi e regolamenti per consentire al pubblico e al privato di poter realizzare un piccolo invaso, un laghetto, un lago che in periodi di siccità sono la risorsa più preziosa”.
“Il terzo elemento – ha concluso Giani – è l’individuazione di siti in cui con l’intervento pubblico si possono costruire subito spazi d’acqua”.