Far vivere, anche se in maniera temporanea, l’originario progetto di Michelangelo Buonarroti per la facciata della basilica di San Lorenzo. Esattamente 500 anni fa, nel 1518, Michelangelo firmò infatti un contratto a Pietrasanta per estrarre e portare i marmi necessari a Firenze. L’idea è stata lanciata dall’architetto e docente Massimo Ruffilli, e ha raccolto successo in occasione di una conferenza organizzata a Londra dall’Istituto italiano di cultura, dal titolo “Michelangelo’s hard time on the Apuan Alps”.

Giani: «Scenografia temporanea sulla facciata grezza» Il progetto è stato presentato a palazzo del Pegaso, durante una conferenza stampa a cui hanno partecipato Massimo Ruffilli e il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani. «Michelangelo, incaricato di realizzare il progetto, che rivive in realizzazioni come la facciata di San Pietro, passò tre anni in Versilia per garantire l’approvigionamento del marmo necessario – ha ricordato Giani – Oggi, ricorrendo a sponsor privati, pensiamo di poter realizzare una scenografia temporanea, di cartapesta o vetroresina, da utilizzare sulla facciata grezza di San Lorenzo per far vedere quello che avrebbe dovuto essere, secondo il pensiero di Michelangelo».

Ruffilli: «Progetto finanziato ma abbandonato con arrivo Lorena» Il progetto, ha ricordato Ruffilli, si inserisce nel programma di celebrazioni promosso dai comuni di Seravezza, Pietrasanta, Forte dei Marmi e Stazzema. «Sarebbe interessante – ha spiegato Ruffilli – riprodurre il modello, presente a casa Buonarroti, per far conoscere la facciata voluta per una delle chiese più importanti di Firenze, dove sono seppelliti molti Medici. L’elettrice Palatina lasciò il progetto interamente finanziato, ma poi esso fu abbandonato con l’arrivo dei Lorena».