Domani, 18 febbraio, non sarà il d-day per la Mens Sana Basket 1871. Si va verso il rinvio dell’assemblea dei soci deciderà il presente e il futuro della società. Sembra questa la strada maggiormente percorribile in Viale Sclavo: una decisione che permetterebbe a tutti gli attori in campo di prendere pragmaticamente il tempo – circa 10-15 giorni – per trovare una sintesi di tutte le forze che si stanno adoperando per cercare una soluzione che possa permettere alla società di proseguire nella sua attività. Si lavora su più fronti: Polisportiva, Comune di Siena, anche gli ex giocatori e altri soggetti stanno cercando di intercettare investitori, come ha sottolineato l’assessore allo sport del Comune di Siena, Leonardo Tafani. «Allungare i termini per la decisione diventa fondamentale – ha spiegato Tafani -, sebbene non spetta a me rappresentare i soci».
Tafani: tutti a lavoro per salvare la Mens Sana «Da mesi, come amministrazione comunale, stiamo cercando di interloquire con il tessuto imprenditoriale del territorio – ha svelato ancora Leonardo Tafani -. Ci sono stati dei buoni riscontri, ma non tali da far ricondurre il salvataggio ad un’unica figura. Fondamentale, in questo momento, è che non ci siano troppe cordate, ognuna che raccoglie il suo ‘monticino’ all’oscuro delle altre: bisogna lavorare tutti insieme, unendo le forze, per intercettare il maggior numero possibile di risorse finanziarie». Tafani dice che c’è piena condivisione d’intenti tra Comune, Polisportiva Mens Sana, Danilo Bono (unico elemento del CdA della basket a non aver rassegnato dimissioni) e anche tra gli ex membri del consiglio di amministrazione. «Il loro gesto è stato ‘detonante’ ma ha avuto il merito di aver dato alla vicenda un eco nazionale – ha detto Tafani -. Questo non è il momento di assegnare le colpe. La chiarezza è necessaria, spero in un clima di serenità, ma non ora. Il presidente ad interim della Polisportiva Saccone e il direttore amministrativo Mascia si stanno spendendo tantissimo. Dobbiamo lavorare tutti insieme».
La situazione della Mens Sana Riepilogando, l’ammanco al 31 dicembre era di 300mila euro: una cifra che proietta il disavanzo a circa 600mila euro sul previsionale di fine stagione. «Cifre considerevoli – spiega ancora l’assessore allo sport -, ma possiamo ipotizzare di sanare la situazione di fine 2015 con soggetti interessati alla Mens Sana, appassionati di sport e di basket, purché ‘l’investimento’ sia finalizzato al salvataggio e non al ritrovarsi dopo sei mesi nella stessa situazione». In sostanza, serve attuare un piano di riduzione costi oltre che di reperimento risorse. Gli straordinari risultati sul parquet ed una salvezza pressoché raggiunta possono essere elementi fondamentali, anche per poter sacrificare qualche elemento del roster. «E’ la dura legge dei numeri – conclude Tafani -, ridimensionare non significa scomparire. L’appello va anche alla consapevolezza della piazza: meglio una squadra a metà classifica ma solida, che festeggiare una promozione e rischiare il default».
Tratto da La Nazione (ed. Siena)