Partono sabato 6 luglio i saldi estivi in tutta la regione, e proseguiranno per 60 giorni. Ed è proprio a pochi giorni dalla partenza che inizia, come sempre, la querelle sulla data di inizio, sulla durata e sulla normativa che ne regola il funzionamento. Le condizioni meteo profondamente avverse e il ritardo dell’arrivo di temperature più calde hanno profondamente influenzato in negativo le vendite, spingendo i consumatori ad acquistare pochissimi capi estivi e ad aspettare, così, l’inizio degli sconti. Nel mese di maggio si sono registrati cali che in alcuni settori hanno sfiorato il 50% delle vendite rispetto agli standard di stagione. Si prospetta una buona partenza per le vendite estive di fine stagione, numeri e tendenze positive soprattutto nelle città d’arte e lungo la zona costiera grazie alle presenze turistiche (sia italiane che straniere) e alle temperature elevate che spingono i consumi. Un inizio più “regolare” si preannuncia nei centri a minor impatto turistico. Gli sconti di partenza di preannunciano più alti rispetto alla media degli scorsi anni; a seguito della flessione negativa delle vendite di inizio anno e della stagione primaverile. Sarà soprattutto l’ondata di “caldo africano”, arrivata in questi giorni in Toscana, ad influenzare in positivo l’avvio dei saldi.

Tempi e durata da rivedere Abiti estivi, t-shirt, sandali e costumi tra gli articoli che dovrebbero andare sold out e per la maggiore fin dai primi momenti, grazie all’arrivo delle temperature tropicali. «Il sistema moda sta attraversando, ormai da un po’ di tempo, un momento di profonda trasformazione; il cambiamento degli stili di vita, la crescita di forme alternative al commercio tradizionale e i cambiamenti climatici stanno influenzando profondamento l’andamento delle vendite e le abitudini dei consumatori – afferma Nico Gronchi Presidente Confesercenti Toscana –. In ogni periodo dell’anno vengono proposte ai consumatori vendite promozionale dal Mid Season Sales al Black Friday; sconti tutto l’anno, ma sempre più virtuali. Così facendo, perde di valore il vero significato dei saldi, delle vendite promozionali e straordinarie; ovvero i diversi momenti dell’anno in cui gli sconti venivano percepiti dagli acquirenti come qualcosa di reale e concreto. Ed è proprio il meteo che ha influenzato le vendite delle ultime settimane; ormai l’inizio della stagione estiva coincide con la partenza dei saldi, non possiamo quindi parlare di vendite di fine stagione. In virtù di questo che dobbiamo avviare una profonda riflessione sulle date sia estive che invernali; si chiamano vendite di fine stagione, è, perciò, doveroso che la data di partenza sia a fine stagione e non nei primi giorni dall’inizio – afferma Gronchi –. Sarà, poi, fondamentale una discussione su natura e modalità delle vendite promozionali: controlli più ferrei e maggiore trasparenza nei rapporti con l’utente finale risultano tra le esigenze più sentite. Durata limitata, chiarezza e trasparenza delle modalità di svolgimento sono i punti da cui partire per avviare un necessario percorso di cambiamento, che è nell’interesse di tutti: imprese e consumatori».