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Un protocollo per garantire su tutto il territorio regionale l’interruzione volontaria di gravidanza farmacologica come prestazione ambulatoriale anche in poliambulatori pubblici autorizzati e collegati agli ospedali. E’ quello che la giunta della Regione Toscana approverà lunedì prossimo. Il presidente Enrico Rossi ricorda che «siamo stati i primi a somministrare la Ru486, acquistandola all’estero, perché la ritenevamo più appropriata rispetto all’aborto chirurgico in certe situazioni».

Info multilingue, privacy e accoglienza La Regione Toscana, si apprende ancora, dà poi mandato alle strutture della Direzione Diritti di Cittadinanza e Coesione Sociale di attivare tutte le procedure necessarie per la prestazione sanitaria relativa alla pillola abortiva, con particolare attenzione al ruolo dei consultori e agli interventi per la continuità del percorso assistenziale secondo un’ottica di integrazione territorio-ospedale. Inoltre le Asl dovranno dare informazioni versione multilingue, garantire la privacy e adeguata accoglienza. Le Asl devono organizzare e adeguare i percorsi sanitari per questo progetto entro sei mesi dalla pubblicazione della delibera che la giunta regionale approverà lunedì prossimo.