Attacco frontale del governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi a Luigi Lusi e alla Margherita. «Lusi, tesoriere della Margherita, un partito che non esiste più ma che ha un tesoretto, è un ladro per sua ammissione. Lo si cacci da tutti gli incarichi politici e dal Parlamento». Con queste parole Rossi, attraverso il suo profilo Facebook, condanna inappellabilmente la vicenda Lusi, il senatore, tesoriere della Margherita, eletto in Liguria nelle liste del Partito democratico, che ha ammesso di aver sottratto 13 milioni di euro alle casse del partito. Punta di un iceberg di un sistema che spesso ha tolto spazio a potenzialmente ottimi senatori e deputati.
La condanna toscana «Sento reazioni deboli che non mi piacciono. Abbiamo bisogno di una politica pulita». Si può leggere ancora sul profilo Facebook di Enrico Rossi. «Le primarie servono se fatte bene – aggiunge – con regole precise e con il registro degli elettori. Ma servono anche partiti che sanno selezionare i gruppi dirigenti, che sanno valutare uomini e donne in base alla loro vita, alla loro onestà, al loro rigore morale. Comunque la si mette – prosegue – non basta più a chi fa politica 'sorprendersi' se il proprio tesoriere è indagato. Tocca a lui controllare, vigilare, prevenire e se del caso montare le scale della procura e denunciare per primo. Io ho sempre fatto così – conclude – quando ho sentito puzza di malaffare».